Usa 2024, sondaggi farlocchi e la partita di giovani e donne: Harris e Trump sul filo di lana

Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
Il Fatto Quotidiano ESTERI

“Una marea di sondaggi distorti, così come un’enorme quantità di scommesse anonime sulla vittoria di Donald Trump, creano l’attesa di un successo repubblicano”: l’articolo del Washington Post è, allo stesso tempo, un’analisi e una prece; ricco di dati, riflette le anomalie della vigilia di Usa 2024. I due campi hanno optato per atteggiamenti opposti: i ‘trumpiani’ ostentano ottimismo – Axios cita il sondaggista del magnate, Tony Fabrizio, “La vittoria è alla nostra portata”; i democratici accentuano preoccupazione. (Il Fatto Quotidiano)

Ne parlano anche altre testate

Quando sapremo chi ha vinto tra Kamala Harris e Donald Trump? Sarà chiaro intorno alle 4 di mattina come nel 2016 quando il tycoon sconfisse Hillary Clinton o solo giorni dopo come nel 2020 quando Biden «vendicò» l’ex first lady? Il Corriere vi accompagnerà lungo il percorso su tutte le sue piattaforme. (Corriere della Sera)

Il 5 novembre negli Stati Uniti non si vota soltanto per eleggere il prossimo presidente, ma nelle urne di 41 Stati gli americani troveranno in totale ben 146 misure su cui esprimere la propria preferenza. (Avvenire)

Ovvero i cittadini statunitensi, chiamati ad esprimere il loro voto per la corsa alla Casa Bianca, e i delegati dei 50 Stati Usa – più quelli del distretto di Washington D.C. Andiamo con ordine per capire il tecnicismo della democrazia (indiretta) d’Oltreoceano. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Buongiorno, e bentornati su AmericaCina. Per Harris nel weekend sono arrivate buone notizie anche dai sondaggi: quello dell'Iowa, che le assegna uno Stato già contato nel bottino di Trump, e quello di New York Times e Siena College che vede un pareggio in Michigan e soprattutto Pennsylvania, ma lascia Trump avanti soltanto in Arizona. (Corriere della Sera)

Il 5 novembre è il giorno delle elezioni americane, ma oltre 75 milioni di persone avranno già votato in anticipo per la vicepresidente democratica Kamala Harris o per l’ex presidente repubblicano Donald Trump: recandosi ai seggi di persona oppure per posta, spedendo cioè la propria scheda elettorale compilata. (Corriere della Sera)

– Gli Stati Uniti sono in una fase di bassa marea, l’élite politica sotto la pressione degli elettori è sempre meno incline a svolgere il ruolo di arbitro e dominatore dell’ordine mondiale. Questa è una tendenza solida, così sarà tanto in caso di vittoria di Trump quanto di Harris, ed è già stata molto evidente in Ucraina e nel Medio Oriente. (QUOTIDIANO NAZIONALE)