FRENI: “UNA COSA È CERTA, MENO TASSE PER CHI HA FIGLI”

“L’idea è inserire un tetto alle detrazioni che sia tarato in base al reddito e al numero dei figli a carico”. Lo sostiene in un’intervista al Corriere della Sera, Federico Freni, sottosegretario leghista all’Economia, parlando della prossima Manovra. Il provvedimento punta a riconfermare il bonus per le mamme lavoratrici e se possibile ad estenderlo anche alle lavoratrici autonome, cioè con Partita Iva, fino ad oggi escluse dall’agevolazione (che invece è a vantaggio delle dipendenti a tempo indeterminato). (L'Opinione delle Libertà)

Se ne è parlato anche su altri giornali

È la vera e più complessa scommessa della prossima manovra. Potenziare l’assegno unico, come dice il vice ministro dell’Economia Maurizio Leo. (ilmessaggero.it)

Personalmente non ho notizie che confermino concretamente questa prospettiva. Certo l’introduzione di azioni di supporto alla famiglia e alla natalità e di un approccio verso un’equità fiscale, che consideri la composizione del nucleo familiare, sono quello che il Forum ha sempre chiesto e ci sembra una direzione auspicabile per almeno due motivi. (Avvenire)

Prende sempre più forma la manovra di bilancio, la prima stilata secondo le regole del nuovo Patto di stabilità e crescita europeo. Tante le ipotesi al vaglio; e, al momento, quella più rivoluzionaria e coraggiosa, almeno secondo le anticipazioni, sembra essere il potenziamento degli sconti fiscali per le famiglie con figli, crescenti all’aumentare del loro numero. (ilmattino.it)

Il coraggio di investire sul futuro

In materia di lotta alla denatalità, per la prima volta un Governo non si limita a fare la diagnosi peraltro scontata e ormai nota a tutti ma propone una terapia concreta. I fatti. (ROMA on line)

Si spiegano così le notizie secondo cui il ministro Giorgetti sarebbe al… Nella prospettiva di governo, di fronte a un problema reale e concreto – e l’inverno demografico è un maledetto e gigantesco problema reale e concreto – fare qualcosa è considerato sempre meglio di fare nulla. (La Stampa)

Meno male, perché davvero non si saprebbe come giustificare una classe dirigente che non fosse consapevole del banale fatto che senza un serio contrasto alla crisi demografica in atto (fenomeno che, peraltro, non riguarda solo il nostro Paese) è arduo parlare di futuro e di progresso. (ilmattino.it)