Anche la Romania diventa uno "swing state"
Siete liberi di votar come vuole Bruxelles e soprattutto la Nato. E se non siete d’accodo allora siete putiniani o pro-Hamas. Sta diventando questo il commento fisso ad ogni elezione europea – o di “interesse europeo”, come quelle in Georgia – che non va come sperato (preparato, organizzato, previsto, ecc). Ultimo caso, la Romania. Qui al primo turno ha inaspettatamente vinto Călin Georgescu-Roegen, sconosciuto ingegnere che aveva ricoperto diversi incarichi diplomatici e come tecnico al ministero dell’ambiente. (Contropiano)
Ne parlano anche altri giornali
Călin Georgescu ha sconvolto il panorama politico non solo in Romania ma anche in Europa. (Inside Over)
È questo, in estrema sintesi, il ritratto dell’uomo che ha provocato un terremoto politico in Romania … (La Stampa)
Alle sei della sera, il giorno dopo la tempesta elettorale che ha scosso la Romania, il vincitore del voto più imprevedibile nella storia di questo Paese al confine con l’Ucraina si presenta via social e parla dal salotto di casa: «Non esiste né Est né Ovest, esiste la Romania, la solidità del nostro popolo e della nostra economia, la neutralità è necessaria» scandisce Calin Georgescu, 62 anni, camicia bianca, l’aria confidenziale. (Corriere della Sera)
Terremoto elettorale in Romania, dove al primo turno delle presidenziali si è imposto il candidato indipendente, populista e filorusso Calin Georgescu, con il 22,94 per cento dei voti, che sfiderà al secondo turno, previsto il prossimo 8 dicembre, Elena Lasconi, sindaco di centro-destra di Campulung e candidata del partito di centrodestra Usr. (il Giornale)
Più di 1000 giovani si sono riuniti in piazza dell'Università, nel centro di Bucarest, scandendo slogan pro Europa e gridando: “Putin, non dimenticare, la Romania non è tua”. Sono indignati per la percentuale ottenuta dal candidato indipendente nazionalista, Calin Georgescu, esponente di estrema destra filorusso, al primo turno delle elezioni presidenziali. (Euronews Italiano)
Tsunami politico alle presidenziali in Romania, con il boom di un outsider senza partito e filo russo e il crollo di due sigle storiche. Il 22,94% è andato infatti a Calin Georgescu: un agronomo classe 1962 che dopo avere lavorato a lungo soprattutto in varie strutture dell’Onu con cariche dal sapore ambientalista, da presidente del Centro europeo di ricerca del Club di Roma in Svizzera a direttore esecutivo dell’Istituto dell’indice di sostenibilità globale delle Nazioni Unite a Ginevra, passando per consigliere del ministro dell’Ambiente e segretario generale del ministero dell’Ambiente, nel 2020 fece irruzione in politica come candidato a primo ministro perla destra anti-europeista della Alleanza per l'Unione dei Romeni (Aur), che fa campagna con cartelli in cui si inneggia all’eroe nazionale Dracula. (Liberoquotidiano.it)