Povera Argentina. La cura Milei ammazza il cavallo: vive in miseria il 53% della popolazione (di N. Boffa)

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L'HuffPost ESTERI

Era l’ottobre del 2023 quando il neoeletto presidente Javier Milei prometteva al popolo soluzioni radicali alle due enormi criticità che da oltre vent’anni attanagliano l'Argentina: inflazione e crescita. "Prometto di far tornare l'Argentina alla ricchezza dei primi del ventesimo secolo" diceva l’economista che si definisce anarco-capitalista. E ancora: "L’inflazione è un ricordo del passato. L’ho già sconfitta". (L'HuffPost)

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Sono gli ultimi dati ufficiali forniti dall’Indec, il locale istituto nazionale di statistica, aggiungendo l’ulteriore notizia dell’aumento dell’indigenza al 18,1 per cento. Il rapporto riferisce che lo stipendio familiare medio è di circa 421 dollari, a fronte di un paniere di base totale dal costo medio di 733 dollari. (Gaucho News)

L’attuale situazione sociale dell’Argentina sotto il governo di Javier Milei è un classico esempio del fallimento delle politiche neoliberiste, che storicamente portano a crisi economiche e sociali profondamente radicate. (Notizie Geopolitiche)

Si tratta di una percentuale in forte crescita, se si pensa che il rilevamento precedente aveva fatto registrare un indice di povertà del 41,7%. Oltre metà dei cittadini argentini – il 52,9% per l’esattezza – vive al di sotto della soglia di povertà. (Open)

Con il governo di Javier Milei e le sue politiche di austerità più di una persona su due vive al di sotto della soglia di povertà. Il tasso di povertà in Argentina è salito oltre il 52%. (Ultima Voce)

Secondo i dati ufficiali pubblicati giovedì, il tasso di povertà in Argentina è salito a quasi il 53% nella prima metà del 2024, segnando un forte aumento rispetto al 41,7% registrato alla fine del 2023. (TradingView)

Nessuna impresa è riuscita meglio al governo Milei che quella di aumentare il numero di poveri nel paese: secondo l’ultimo rilevamento dell’Indec, l’Istituto nazionale di statistica, relativo al primo semestre dell’anno in corso, è ora il 52,9% della popolazione a vivere sotto la soglia della povertà, addirittura l’11,2% in più rispetto al semestre precedente, più del doppio dell’aumento registrato durante la pandemia. (il manifesto)