Unicredit-Commerzbank, ok Bce ad aumento partecipazione fino al 29,9%: cosa succede ora
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Via libera della Bce ad Unicredit ad aumentare la partecipazione in Commerzbank fino al 29,9%. E' quanto si legge in una nota diffusa dall'istituto di credito. Secondo quanto riporta la nota, Unicredit ha ricevuto l'autorizzazione della Bce ad acquisire una partecipazione diretta in Commerzbank fino al 29,9%. Mentre l'approvazione evidenzia la solidità finanziaria e l’ottemperanza regolamentare di Unicredit, vi sono ancora diversi fattori che determineranno qualsiasi sviluppo successivo e la relativa tempistica. (Adnkronos)
La notizia riportata su altre testate
La Bce, infatti, ha dato il via libera alla banca di Piazza Gae Aulenti per salire fino al 29,9% del capitale. La resistenza tedesca alla scalata di Unicredit a Commerzbank perde i primi pezzi. (La Stampa)
Tempi più lunghi per la possibile scalata di Unicredit su Commerzbank. Il gruppo bancario milanese ha segnato però un punto centrale verso la possibile fusione che darebbe vita al più grande gruppo del credi… (L'HuffPost)
Tuttavia, la banca ha precisato che una decisione su un ulteriore incremento non è probabile nel 2025, a causa di valutazioni antitrust, discussioni con gli stakeholder e altre considerazioni regolamentari che stanno influenzando i tempi dell’operazione. (Morningstar)
Si apre uno spiraglio nel fronte tedesco di Unicredit anche se la possibilità di proseguire l’acquisizione è rinviata al 2026 dovendo superare alcuni step formali e politici. Gae Aulenti detiene il 28% di cui il 9,5% diretto in azioni acquisite per metà dal governo e metà in Borsa e il restante 18,5% in strumenti derivati sui quali è stata aperta una copertura. (ilmessaggero.it)
Dopo l’approvazione della Bce all’aumento della partecipazione di UniCredit in Commerzbank, resta lo scetticismo in Germania. (Adnkronos)
Unicredit precisa inoltre che “sono tuttora pendenti alcuni procedimenti autorizzativi avanti le rispettive autorità competenti, ivi inclusa l’Autorità Federale Tedesca della Concorrenza, la cui positiva conclusione è necessaria prima che la quota di circa il 18,5% detenuta tramite strumenti derivati possa essere convertita in azioni”. (Economy Magazine)