L’Iran oggi e i suoi possibili scenari politici di domani

È un dato di fatto che le sanzioni economiche all’Iran hanno avuto il risultato di colpire sempre più in profondità la vita quotidiana della popolazione, esasperando vecchie diseguaglianze e generandone continuamente di nuove. Il risultato è che il ceto medio iraniano sta scendendo con velocità esponenziale verso la soglia di povertà mentre,oramai, una consistente fascia di popolazione necessita, in un modo o nell’altro, di aiuti statali per riuscire ad andare avanti. (ROMA on line)

La notizia riportata su altri media

Sono molteplici e profonde. Perché Israele picchierà sull’Iran. Parla Dottori (Start Magazine)

Il conflitto in Medio Oriente, nelle ultime settimane, rischia di giungere a un’escalation ancora più preoccupante. Dal 7 ottobre 2023, il giorno dell’attentato perpetrato da Hamas, le tensioni tra Israele e Libano si sono intensificate sempre di più e già mesi fa si parlava di un possibile nuovo fronte del conflitto, il quale avrebbe interessato il confine tra i due paesi. (Il Sole 24 ORE)

L’imminente conflitto con l’Iran rappresenta una delle sfide più critiche del nostro tempo. La guerra con l’Iran non solo minaccia la stabilità regionale, ma ha anche il potenziale di innescare una crisi energetica globale, simile a quella del 1973. (Avanti Online)

L’azzardo finale di Netanyahu: cambiare il Medio Oriente per sempre

A un anno di distanza dal 7 ottobre 2023, assistiamo al precipitare della dinamica della guerra: il governo israeliano ha imposto un vero e proprio salto di scala al massacro e alla distruzione, coinvolgendo l’intero Medio Oriente in un conflitto dagli esiti incalcolabili. (DinamoPress)

Rula Jebreal, giornalista internazionale e scrittrice, italo palestinese e israeliana, è docente presso l’università di Miami. Opinionista politica, collabora come editorialista per il New York Times, il Washington Post e per riviste come Foreign Policy, con al rete televisiva americana CNN e MSNBC. (Partito Socialista Italiano)

Il quadro è ormai chiaro, il puzzle è completo: la guerra di Benjamin Netanyahu ha l’obiettivo di riscrivere i confini geopolitici di tutto il Medio Oriente. È un piano ambizioso e pericoloso, che mira a cambiare gli equilibri di una regione paralizzata, prigioniera di una coazione a ripetere lunga quasi un secolo. (Il Dubbio)