Meloni a New York: "No a nuove gerarchie all'Onu". E non va al vertice sull'Ucraina voluto da Biden

Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
L'HuffPost INTERNO

Le crisi globali, l'Ucraina, il Medioriente, il rapporto col Sud del mondo, l'Intelligenza Artificiale, la riforma della governance dell'Onu. Il discorso di Giorgia Meloni all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, il secondo da quando è premier, ha toccato i temi che erano stati anticipati alla vigilia e che, in parte, erano già stati toccati nei suoi interventi de… (L'HuffPost)

Su altri giornali

Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, parlando alla stampa a margine dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite in corso a New York. "L'Italia non è favorevole a nuovi seggi permanenti all'interno del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, ma sostiene invece qualsiasi riforma che possa far sentire tutti più coinvolti. (Corriere TV)

E’ questa la materia su cui si è consumato il grande dibattito: l’Italia ha una funzione chiara, non bisogna rischiare di fare riforme che servono a escludere i più. Non siamo favorevoli a nuovi seggi permanenti, ma a una riforma che faccia sentire tutti quanti più coinvolti, magari con nuovi seggi regionali a rotazione. (CremonaOggi)

Giorgia Meloni ha concluso la sua missione americana parlando in italiano al Palazzo di vetro dell'Onu e rilanciando, in un discorso recitato praticamente a memoria, i temi chiave della sua politica estera. (Corriere della Sera)

Una disperazione sulla quale lucrano organizzazioni di criminali senza scrupoli sempre più potenti e ramificate. (ilmessaggero.it)

Muove da qui, dalla guerra a Kiev, l’intervento della premier Giorgia Meloni all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Tredici minuti e una manciata di secondi per far sentire la voce dell’Italia sulle sfide “dell’epoca molto complessa” che ci troviamo a vivere -non ultima l’Intelligenza artificiale- e che ci “impone di ragionare in un modo completamente nuovo”, ovvero “fuori dagli schemi che abbiamo conosciuto nel passato”. (il Fatto Nisseno)