Netanyahu sotto accusa. E spuntano gli audio con le frasi gelide rivolte agli ostaggi liberati

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Ucraina Guerra tra Gaza e Israele

«Anch’io sono stato torturato. A me non crede più nessuno. Gli ostaggi liberati dalla prigionia a Gaza, ma ancora incarcerati nell’angoscia, speravano di trovare un minimo di empatia nella coppia primoministeriale. Che una settimana fa ha accettato di incontrarli per riempire quei buchi di egocentrismo che hanno colmato il calendario in questi undici mesi di guerra e allontanare le accuse di vivere in un’altra dimensione, uno spazio ricreato dalle guardie del corpo come il ristorante a Cesarea blindato e nascosto dietro i teli blu per il loro pranzo di sabato. (Corriere della Sera)

Se ne è parlato anche su altre testate

Se uno dei Gatekeeper , uno dei Guardiani della Sicurezza di Israele, insieme al capo del Mossad e dell’Idf, lancia un allarme tanto chiaro … Non lo ha detto uno dei leader latitanti dell’opposizione israeliana, ma Ronen Bar, capo del servizio di sicurezza interna Shin Bet. (Il Fatto Quotidiano)

Gli audio degli incontri tra il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, e alcuni parenti delle persone sequestrate dal partito armato palestinese nella Striscia raccontano di un premier totalmente distaccato, interessato solo a giustificare le scelte successive all’attacco del 7 ottobre e a non riconoscere questo episodio come una sconfitta per Israele. (Il Fatto Quotidiano)

Gli israeliani si stanno abituando a una routine malata, ritengono necessario prendere precauzioni, perché non si sa se stanotte la nostra potente forza aerea dovrà difenderci da un possibile attacco di Hezbollah nel nord o se il disastro negoziale porterà a un allargamento della guerra, a un possibile attacco iraniano e alla nostra difesa, condotta non solo dai nostri eccellenti piloti ma anche dagli statunitensi, forse dai francesi, con un po’ di fortuna dagli. (il manifesto)

Israele punta a una guerra totale: dal Libano alla West Bank, il piano di Netanyahu per annientare i «terroristi»

Paradossalmente, l’obiettivo dei suoi avversari è lo stesso: costringere il premier i… (la Repubblica)

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A ogni passaggio che poteva sembrare una concessione da parte di Israele al dialogo con i palestinesi, il premier Benjamin Netanyahu ha sempre voluto ribadire che la spirale d’odio e di orrore innescata dai massacri sui civili dei Kibbutz e del Rave Party del 7 Ottobre non può che concludersi con la sconfitta definitiva di Hamas e del “terrorismo” palestinese. (ilmattino.it)