Ucraina. Mentre Zelensky manda le élite a Kursk, nel Donbass sta per cadere Pokrovsk
Di Enrico Oliari – Sullo stemma di Pokrovsk compare una rondine che vola un ramo d’ulivo sul becco. Pokrovsk, per i russi Krasnoarmeïsk, è una città dell’ooblasto di Donetsk di 60mila abitanti verso la quale i russi stanno spingendo, 40 attacchi negli ultimi giorni, nel tentativo di espugnarla e prendere così il controllo di un importante nodo strategico. La caduta della città innescherebbe un effetto domino che porterebbe alla rapida conquista di altri centri della regione, ma ancor più potrebbe tradursi nel crollo del fronte ucraino, per cui già ora vi è una “situazione estremamente difficile”, come ha ammesso il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. (Notizie Geopolitiche)
Se ne è parlato anche su altri giornali
La decisione di spostare dalle prime linee del Donbass 8mila veterani e alcune delle migliori unità ucraine per mandarli a combattere sul territorio russo sta avendo conseguenze disastrose. L'offensiva nel Kursk voluta e approvata dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky per risollevare il morale delle truppe e della popolazione si sta trasformando in una debacle politica e militare senza precedenti. (il Giornale)
Molti analisti temono che i soldati di Zelensky abbiano commesso un grave errore di calcolo: inviando truppe a Kursk, invece di rafforzare quest'area, l'esercito ha lasciato Pokrovsk esposta. Le forze armate russe si trovano a pochi chilometri dalla città del Donetsk, fondamentale snodo logistico utilizzato da Kiev per attaccare le prime linee nemiche e punto di rifornimento strategico del fronte orientale. (ilmessaggero.it)
Pokrovsk è sotto assedio e la resistenza ucraina sembra avere le ore contate. Molti analisti temono che i soldati di Zelensky abbiano commesso un grave errore di calcolo: inviando truppe a Kursk, invece di rafforzare quest'area, l'esercito ha lasciato Pokrovsk esposta. (ilmessaggero.it)
La gente teme che finisca come a Bakhmut o in altri luoghi ridotti in macerie dai russi. Chi parte non sa se al ritorno ritroverà la propria casa. (Fanpage.it)
Ai civili è stato dato l’ordine di evacuazione: per le vie non si vedono soldati, solo poliziotti. «È pericoloso, passate a vostro rischio», avvisano i soldati al check point all’ingresso della città. (Corriere TV)
O meglio, l'attuale fotografia sul campo diventa comprensibile solo alla luce di un possibile passo falso di Kiev. Se, infatti, l'incursione nel Kursk sembrava essere l'operazione di svolta che avrebbe ribaltato le sorti del conflitto, adesso potrebbe trasformarsi in un'arma a doppio taglio. (il Giornale)