Turetta, la lettera ai genitori scritta dal carcere in Germania: “Non riuscivo a suicidarmi, ora ho paura a tornare in Italia”
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«Adesso sono nel carcere di Halle. Mi sono fatto arrestare l'altra sera a lato di un'autostrada in Germania. Non riuscivo più a suicidarmi, e dopo giorni ho deciso di costituirmi. Mi hanno prima portato in una sala interrogatori, mi hanno fatto spogliare e raccolto tutti i miei vestiti dentro appositi sacchetti di plastica». Comincia così la lettera, pubblicata sul Corriere della Sera, che Filipp… (la Repubblica)
Se ne è parlato anche su altre testate
Non so se ho ancora il coraggio di guardarvi in faccia”. “Capirei e accetterei se voi voleste dimenticarmi e rinnegarmi come figlio, vi ho già causato troppo dolore e sarebbe probabilmente la scelta migliore. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Ma agli atti del processo, dove lui sarà l’unica voce, visto che non sono previsti testimoni, c’è già un suo scritto. Sarà un processo lampo quello per Filippo Turetta, lo studente 22enne reo confesso dell'omicidio a novembre nel Veneziano dell'ex fidanzata Giulia Cecchettin: la difesa sceglie il rito immediato, per evitare spettacolarizzazioni mediatiche. (La Stampa)
La missiva acquisita dalla Corte d'Assise di Venezia scritta da Turetta dal carcere di Halle, in Germania, dopo l'arresto dello scorso novembre. (Fanpage.it)
Non sarà, però, presente in aula, decisione che segue la linea della difesa che, finora, ha voluto evitare la spettacolarizzazione mediatica del processo. Inizia lunedì 23 settembre il processo a Filippo Turetta, reo confesso per la morte dell’ex fidanzata Giulia Cecchettin, la studentessa 22 enne di Vigonovo (Venezia) il cui corpo è stato trovato il 18 novembre scorso nella zona di Barcis, in provincia di Pordenone. (Corriere della Sera)
Questa è la lettera pubblicata dal Corriere della Sera. (Vanity Fair Italia)
Non riuscivo più a suicidarmi, e dopo giorni ho deciso di costituirmi. Mi sono fatto arrestare l'altra sera a lato di un'autostrada in Germania. (Corriere della Sera)