Berlinguer e la grande ambizione della collettività perduta

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La diciannovesima edizione della Festa del Cinema di Roma è iniziata con la proiezione del film in concorso, Berlinguer – La grande ambizione (in sala dal 31 ottobre), quinto lungometraggio di Andrea Segre che, tra numerosi documentari e finzioni, per la prima volta si cimenta con il racconto biografico e, in particolare, con la vita di un uomo le cui parole e azioni sono parte fondante della nostra recente storia e forse, ancor più, di un immaginario da difendere in un’epoca nella quale si avverte il declino, se non il tracollo, della politica e dell’etica. (il manifesto)

La notizia riportata su altri media

Si tratta dell’opera che ha dato il via alla kermesse ed è diretta da Andrea Segre, incentrata sulla vita del politico e leader del Pci Enrico Berlinguer, interpretato da Elio Germano in un arco di tempo che va dal 1973 al 1978. (il Resto del Carlino)

Lunghi applausi ieri sera per il film di apertura in concorso della 19ª edizione della Festa del Cinema di Roma. Una replica di quanto successo in mattinata nella proiezione stampa, in genere più ostica. (il Giornale)

Probabilmente ai Manetti Bros., al secolo Marco e Antonio, serviva proprio un film come U.S. Palmese per ripigliare respiro dopo l’avventura d’alto profilo di Diabolik, cinecomic in tricolore e tripartito che non ha convinto nessuno per davvero. (My Red Carpet)

Ne ho parlato con Marco Pettenello (lo sceneggiatore del film), ci sembrava incredibile che il cinema italiano non avesse raccontato quella stagione politica portata avanti da un uomo votato da un terzo degli italiani che ha prodotto dei risultati molto importanti. (il manifesto)

Elio Germano è il segretario del Pci in Berlinguer – La grande ambizione di Andrea Segre, e aprendo la XIX Festa del Cinema di Roma non le manda a dire: “Qui e ora la deriva … (Il Fatto Quotidiano)