La priorità di Netanyahu è la guerra: le fake news sulla tregua, i 4 battaglioni di Hamas e il sacrificio degli ostaggi

Il Riformista ESTERI

La sceneggiatura è geniale: da una settimana assistiamo allo spettacolo mediatico in cui si annuncia che in Medio Oriente israeliani e Hamas stanno valutando le opzioni per un cessate il fuoco, anzi, stanno proprio per decidere, perché non si aspetta che il verdetto di Hamas affinché arrivi la tregua; e poi – Alleluia – arriva la gioiosa notizia che sì, Hamas ha superato ogni sua perplessità e dunque è pronta a soddisfare tutte le condizioni che le sono state poste. (Il Riformista)

Su altre fonti

Sono in corso ulteriori attacchi da terra anche con i tank e dall’aria dell’Idf nella zona di Jabalya a nord di Gaza, dove l’esercito già ieri l’altro ha avviato un’operazione contro Hamas, in particolare verso il campo profughi locale. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)

Non v'è chi non veda quanto le sorti della guerra di Gaza (sempre ammesso che questa strage di civili possa essere chiamata guerra) siano legate alla sorte personale di Benjamin Bibi Netanyahu e alla sua altrettanto personale indisponibilità ad accettare le responsabilità del ruolo che ha occupato per tanti anni e che così cinicamente, e insieme disperatamente, cerca di conservare. (Inside Over)

"Con un'intesa così, Hamas resta a Gaza, e resta al potere. E Israele rischia un altro 7 Ottobre. Ma la responsabilità è di Netanyahu. Non si è mai occupato del Day After. Che è l'unico, vero problema: a chi consegnare le chiavi di Gaza? Questa è una guerra senza strategia. (la Repubblica)