Emilia-Romagna, i nomi per la giunta di Michele de Pascale: Vincenzo Colla è l'unica certezza, gli altri possibili assessori

Ci sono certezze: la conferma dell’assessore allo Sviluppo economico Vincenzo Colla e un tecnico per la sanità (la modenese Chiara Gibertoni, dg del Sant’Orsola, è un nome accreditato). Poi ci sono scelte tracciate: la vicepresidenza a Isabella Conti e un bis per l’assessore all’Agricoltura Alessio Mammi, la coppia dem con il più alto numero di preferenze; poi un assessore di Avs e uno del M5S. Infine ci sono nomi in pista da tempo (come il segretario regionale dem, Luigi Tosiani) o appena entrati (l’ex sindaca di Santarcangelo, Alice Parma), tutti utili a comporre il puzzle della giunta regionale. (Corriere della Sera)

La notizia riportata su altri media

Ed evitare che il tracollo si ripeta nelle cinque regioni al rinnovo… E chissà se porterà, al suo rientro dal summit del G20, a un incontro con i due vice, Salvini e Tajani, per fare un punto dopo l’uno-due di Bologna e Perugia. (la Repubblica)

La giunta comunque la faccio presto, inizio a lavorarci oggi pomeriggio». Il governatore … (La Repubblica)

Dopo la sconfitta di misura in Liguria, il centrosinistra vince in Emilia-Romagna e in Umbria, fissando sul 2-1 il risultato di questa tornata autunnale di elezioni regionali. Segnata, ancora una volta, da un tasso di astensione preoccupante, in particolare in Emilia-Romagna, dove ha votato solo il 46% degli aventi diritto, oltre venti punti in meno rispetto a cinque anni… (La Stampa)

Analisi. La doppietta in Emilia e Umbria e il futuro del Pd: come e con chi va avanti?

Elly Schlein scommette sul sicuro: il risultato elettorale del suo partito e della sua coalizione nelle due regioni in ballo lo attende a Bologna. Lì la vittoria è certa, e del resto è lì che la segretaria Pd vota: si presenta al seggio in tarda mattinata, scherza col presidente di seggio che si augura che «non le si rompa la matita come l'altra volta», e poi la insegue per ridarle la scheda elettorale che ha dimenticato. (il Giornale)

Qui la percentuale di votanti è stata sensibilmente più alta e il responso delle urne è stato lusinghiero per l’inquilino di Palazzo d’Accursio. Doveva anche essere un referendum contro Matteo Lepore, così avevano ripetuto dal centrodestra negli ultimi giorni di campagna. (Corriere della Sera)

In un gioco di cerchi concentrici che parte da una situazione mondiale segnata dalla catastrofe delle guerre, dell’ambiente impazzito, da una democrazia messa a dura prova nel fortino americano che dal secondo dopoguerra ha garantito la pace nell’Occidente e ora assiste allo sconcertante risiko di nomi che Donald Trump ed Elon Musk spostano con disinvoltura sul loro scacchiere, passa per un’Europa che non decolla e arriva in un’Italia segnata da un clima di tensione che si sperava archiviato, i risultati delle elezioni regionali di Emilia Romagna e Umbria appaiono come un puntino. (Avvenire)