Confartigianato: In Basilicata il 54% degli immobili hanno le peggiori prestazioni energetiche (classi energetiche F e G)

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Melandro News ECONOMIA

Il 54% degli immobili in Basilicata hanno le peggiori prestazioni energetiche (classi energetiche F e G) con una percentuale che è superiore alla media italiana del 51,8% di edifici nelle stesse classi energetiche più basse (F e G). Lo evidenzia il Centro Studi Confartigianato secondo cui, inoltre, le condizioni dei nostri edifici sono critiche con il 68% delle abitazioni che risalgono a prima del 1980 (Melandro News)

Ne parlano anche altri media

L’ITALIA HA ancora un lungo cammino da fare sul fronte dell’efficienza energetica degli edifici. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Edifici a zero emissioni entro il 2050: è l’obiettivo della cosiddetta direttiva Case Green, che prevede la ristrutturazione degli edifici esistenti per renderli più efficienti dal punto di vista energetico e indipendenti da combustibili fossili con impianti fotovoltaici, cappotti termici, nuovi infissi e pompe di calore. (Valledaostaglocal.it)

Secondo i risultati della ricerca. Case green: per gli italiani focus sui costi (NT+ Condominio)

Guardando la performance energetica, in che tipo di case vivono gli italiani oggi? Guardando alla performance energetica, in che tipo di case vivono gli italiani oggi? Ma anche qual è stato il percorso della Direttiva Case Green e cosa prevede ora a livello europeo? Ne parliamo con Luca Delle Femine, Head of Strategy di Immobiliare. (Immobiliare.it)

Le novità in arrivo sono sostanziali e potrebbero entrare nell’Ape, così come in un nuovo documento definito ad hoc che si sommerebbe all’attestato in vigore. La direttiva Case green estende le certificazioni richieste per gli edifici. (Il Sole 24 ORE)

Incrociando questo numero con la banca dati Siape nella quale risultano 6,195 milioni di Ape (Attestati di prestazione energetica) nei circa 15 anni dal 2009, da quando il certificato è obbligatorio, almeno per vendere o affittare casa o dopo una ristrutturazione risulta una media di 48 a testa (poco più di tre all’anno sempre in media), a dimostrazione che questo segmento è spesso marginale nell’intera attività professionale. (Il Sole 24 ORE)