RIARMO EUROPEO: IL PD RISCHIA IL CONGRESSO

Dopo la spaccatura sul voto al ReArm Europe, il Partito democratico torna a vivere sull’orlo di una crisi di nervi. C’è chi, tra i fedelissimi di Elly Schlein, agita persino lo spauracchio del congresso anticipato. Oggi, nella riunione congiunta di senatori e deputati Pd, la segretaria è stata chiara. “Siamo gli unici – ha detto – che in tutta questa vicenda entrano nel merito delle questioni, a dire sì alla difesa comune e a dire come dobbiamo costruirla quella difesa comune, a dire no a ciò che va, con strumento europeo, a sostegno del riarmo dei singoli 27 Paesi. (L'Opinione)
La notizia riportata su altre testate
Storia e futuro della sinistra non possono poggiare sul riarmo" (Il Fatto Quotidiano)
O per chi preferisce Wenders a Plutarco: così lontane, così vicine. Entrambe sono arrivate alla leadership non per grazia ricevuta, ma attraverso una lotta politica in partiti maschilisti, ognuno a modo suo. (La Stampa)
E cioè che per la prima volta le leader dei due maggiori partiti, di governo e di opposizione, si trovino a fare i conti con le contraddizioni della loro politica estera. I tormenti simmetrici della premier Giorgia Meloni e della segretaria del Pd, Elly Schlein, trasmettono una sensazione speculare e inedita. (Corriere della Sera)

Il livello di scontro L'evento si può a buon titolo mettere nel novero delle notizie di giornata. (Secolo d'Italia)
Il lavoro di taglia e cuci per trovare un accordo tra le diverse anime del Partito Democratico ha dato i suoi frutti: «Il piano Rearm Europe di Ursula von der Leyen necessita di una “revisione radicale”», è la formula fondamentale per l’intesa. (Open)
E alla domanda se abbia parlato con la segretaria dem Elly Schlein in questi giorni risponde: «No, in questi giorni non ci siamo sentite. Abbiamo parlato dopo gli attacchi che ho ricevuto da Soloviev ed è stata affettuosa, cordiale e mi ha espresso solidarietà». (ilmattino.it)