Von der Leyen bis, Carlo Fidanza (FdI): "Noi mai con i Verdi. Ruolo di peso per l’Italia"

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Carlo Fidanza (capodelegazione FdI al Parlamento Ue), avete votato contro Ursula von der Leyen. Perché? "Perché abbiamo ascoltato gli impegni programmatici solo ieri mattina, e si è svelato un intento programmatico spostato a sinistra con un rilancio di politiche ideologiche sull’ambiente e obiettivi ancora più stringenti sul Green deal. Insomma tutte cose che vanno nella direzione opposta a quello che serve all’Europa, a quello che hanno detto i cittadini a giugno e che FdI ha sostenuto in campagna elettorale. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Su altri giornali

Quando dalla campagna inglese dell'Oxfordshire dove ha partecipato al quarto vertice della Comunità politica europea Giorgia Meloni ha anticipato a Ursula von der Leyen la scelta di Fratelli d'Italia di non sostenerla nell'imminente voto del Parlamento Ue per la sua riconferma a presidente della Commissione. (il Giornale)

L’ex ministra della Difesa tedesca già nella passata legislatura ha mostrato una certa creatività nel disegnare la struttura che andrà a dirigere. Ursula von der Leyen ha vinto la partita più difficile , quella della rielezione. (Il Sole 24 ORE)

Ursula von der Leyen ce l’ha fatta solo grazie ai Verdi. E’ stata rieletta presidente della Commissione Europea per un secondo mandato, dal 2024 al 2029. (Adnkronos)

Il sentiero stretto dell'Ursula bis

Domina la miopia politica, in particolare nella famiglia socialista, senza anima e senza identità, senza funzione storica, sempre più a rimorchio dei generali tedeschi del Partito Popolare Europeo. (L'HuffPost)

Ursula von der Leyen è stata rieletta alla guida della Commissione europea con 401 voti. La co-presidente dei Verdi, Terry Reintke, ha detto chiaramente che né von der Leyen né il suo programma erano «verdi» ma poi ha dato il suo sostegno. (Tempi.it)

Decideranno se plasmare il nostro futuro o se lasciare che venga plasmato dagli eventi o dagli altri. Il discorso con cui ieri Ursula von der Leyen ha chiesto il voto dei parlamentari europei non è stato certo privo di ambizione: «I prossimi cinque anni definiranno il posto dell’Europa nel mondo per i prossimi cinque decenni. (Corriere della Sera)