Geopolitica, auto e democrazie. La crisi di Stellantis e le società resilienti
Articolo Precedente
Articolo Successivo
La geopolitica è tornata di prepotenza a far parte della nostra vita. Della nostra economia. Il dialogo, e la ricerca delle soluzioni attraverso di esso, non sono più l’orizzonte comune che guida le nazioni. Anche tra le democrazie occidentali. Non solo di Paesi come la Russia, capaci di invadere i propri vicini solo perché vogliono allontanarsi dalla loro influenza. Ma anche degli Stati dell’acronimo Brics, dalla Cina all’India, che paiono molto uniti da una generica voglia di rivalsa verso i Paesi più industrializzati. (Corriere della Sera)
Su altri giornali
Stellantis non è solo un trend, ma una cosa seria. (MOW)
Orsini: “Senza Tavares, Stellantis e Elkann dimostrino che vogliono bene all’Italia” ROMA – “Credo che l’uscita di Tavares possa dare la possibilità, sia a Stellantis che a Elkann, di dimostrare che si vuole bene al Paese e all’Italia, sostenendo l’occupazione. (Dire)
Già nel 2021, anno di nascita di Stellantis, Tavares aveva subito mostrato forti perplessità nei confronti dell’elettrico, con dichiarazioni che esprimevano una scarsa volontà di investire in quella tecnologia, a suo dire a causa dell’assenza di domanda. (Lucy. Sulla cultura)
Due. L’uscita è stata “pacifica, ponderata e consensuale”. Uno. “La decisione l’abbiamo presa insieme, io e John Elkann, con il quale i rapporti sono sempre stati amichevoli ed estremamente personali. È quasi un amico”. (Motorisumotori.it)
, 19:48 Il segretario generale Iuliano dopo l'incontro con i vertici aziendali: "Piani insufficienti" Riproduzione riservata (Gazzetta di Parma)
È accaduto ieri a Torino, nell’incontro tra Jean-Philippe Imparato, responsabile Europa del Gruppo, e i sindacati a cinque giorni dal tavolo convocato dal ministro … (Il Fatto Quotidiano)