Nuova accusa per il capo ultras Lucci: tonnellate di droga spacciate per conto della 'ndrangheta

Nuovi guai con la giustizia per l'ultras del Milan Luca Lucci. Il capo della Sud rossonera, già arrestato nell'inchiesta milanese sulle curve di San Siro, ha ricevuto un'altra ordinanza di custodia cautelare in carcere. Secondo la Dda Lucci farebbe parte di un'associazione, vicina alla cosca della `ndrangheta dei Barbaro, che avrebbe "importato e distribuito" tra la Lombardia e la Calabria, "oltre 2 tonnellate di stupefacenti". (La Gazzetta dello Sport)

Ne parlano anche altre testate

Faceva parte di un’associazione a delinquere, vicina alla cosca di ‘ndrangheta dei Barbaro, che avrebbe “importato e distribuito” tra Calabria e Lombardia “oltre 2 tonnellate” di droga, principalmente cocaina e hashish. (Il Fatto Quotidiano)

Il traffico di droga aveva generato un enorme flusso di denaro contante: si stima che l’organizzazione criminale abbia accumulato circa 11 milioni di euro in contanti, importando e distribuendo all’ingrosso sostanza stupefacente principalmente per il mercato della città di Milano. (L'Informatore Vigevanese)

Già arrestato nell’ambito dell’inchiesta sul tifo organizzato di Inter e Milan, l’ex leader della curva rossonera è coinvolto in un’operazione della Dda che ha smantellato un'associazione criminale collegata alla cosca della 'ndrangheta dei Barbaro attiva nel traffico internazionale di droga. (Lettera43)

Inchiesta Curva Sud – Altri problemi per Lucci: ecco di cosa si tratta

Luca Lucci, capo della curva Sud del Milan, è stato arrestato nuovamente con un'ordinanza di custodia cautelare Luca Lucci, capo ultras della curva Sud del Milan, coinvolto nell'inchiesta sulle curve di San Siro, è stato raggiunto da un’altra ordinanza di custodia cautelare in carcere legata ad un'inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia (DDA). (Pianeta Milan)

Le complesse indagini condotte dai finanzieri del Gruppo della Guardia di Finanza di Catanzaro (che si sono articolate in acquisizione della denuncia e attività intercettiva), hanno consentito di delineare nella fase delle indagini preliminari che necessita della successiva verifica processuale nel contraddittorio con la difesa – la gravità indiziaria circa la sussistenza del delitto di estorsione nei confronti di un noto professionista catanzarese perpetrata da una donna, di professione parrucchiera. (Corriere di Lamezia)

Il leader dei «Banditi», questa la tesi degli inquirenti, sarebbe stato uno degli uomini chiave di un'organizzazione complessa con contatti tra Sudamerica e Albania (Open)