Francesco e la Cina: un sogno incompiuto
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“La vorrei visitare, la ammiro”. Era l’estate del 2014. Papa Francesco aveva appena concluso il suo primo viaggio apostolico in Asia, in Corea del Sud. Quando il suo aereo sorvola il territorio cinese, Bergoglio esprime per la prima volta in modo esplicito il suo desiderio: ripercorrere i passi del gesuita Matteo Ricci e diventare il primo pontefice della storia a visitare la Cina. Un sogno rimasto inespresso, per Francesco, che come mai nessun altro prima di lui ha lavorato per avvicinare la Santa Sede e Pechino (RSI Radiotelevisione svizzera)
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Mentre già dal primo giorno in molti hanno eletto nuovo Papa il segretario di Stato, cardinale Pietro Parolin, ecco un elenco dei possibili cardinali africani "papabili" (Il Fatto Quotidiano)
Se i maggiori quotidiani e siti del mondo hanno tutti aperto sulla morte di Francesco pochi istanti dopo il triste annuncio del cardinale Farrell, per il Quotidiano del Popolo e gli altri giornali, sia in lingua cinese che in inglese (e dunque rivolti ai lettori stranieri), il «ritorno del Papa alla casa del Padre» è finito tra le notizie in breve, nascosto tra i tanti titoli nella sezione «Esteri» e nemmeno sulla pagina principale. (Corriere della Sera)
La Cina esprime "il suo cordoglio" per la morte di Papa Francesco. Lo riferisce il ministero degli Esteri. "Negli ultimi anni, la Cina e il Vaticano hanno mantenuto contatti costruttivi e hanno condotto scambi amichevoli", ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri Guo Jiakun, in quello che è il primo commento ufficiale di Pechino sulla scomparsa di Papa Bergoglio. (L'Unione Sarda.it)
Il Pontefice è morto prima di realizzare uno dei suoi più importanti obiettivi: spingersi fino in Cina con un viaggio apostolico. (Sky TG24)
Anche la Cina esprime il suo cordoglio per la morte di Papa Francesco (L'Unione Sarda.it)
L’intesa “provvisoria”, rinnovata due volte per un biennio e lo scorso ottobre prorogata per quattro, riguarda le nomine dei vescovi in Cina, un tema spinoso che ha segnato nel corso del tempo gravi persecuzioni e discriminazioni – era l’era della “chiesa sotterranea” - ampiamente superate già dopo la storica lettera di Benedetto XVI ai cattolici cinesi del 2007, scritta in larga parte dall’allora giovane sottosegretario monsignor Pietro Parolin, poi dal 2013 Segretario di Stato e cardinale con Francesco. (Il Sole 24 ORE)