Unicredit, perché Bpm vuole resistere a tutti i costi? Le tre mosse del Banco per fermare l'assalto
Quali scenari si aprono ora per il Banco Bpm, cinto d’assedio dall’ops da 10 miliardi carta contro carta di Unicredit? Il cda di Piazza Meda l’ha già bocciata punto su punto, oltre a definirla ostile e incapace di riconoscere il vero valore dell’istituto. C’è un altro dato di fatto, più tecnico e strategico che finanziario: l’offerta di Piazza Gae Aulenti per l’integrazione espone Banco Bpm alla passivity rule cioè paralizzerà il board che non potrà effettuare operazioni per non ledere la valutazione dell’offerta e «condizionerà la flessibilità strategica» nelle operazioni straordinarie su Anima (offerta per rilevarla a 1,6 miliardi tramite Banco Bpm Vita), inclusa una revisione del prezzo visto che oggi è sopra quello di Opa, e su Mps, «determinandosi così un quadro di elevata incertezza», come evidenziato dal board del Banco Il cda non potrà avviare strategie difensive anche se ha messo in chiaro che non sarà trascurata «alcuna opzione strategica che possa ulteriormente contribuire all’obiettivo di creare valore per gli azionisti». (Corriere della Sera)
Ne parlano anche altri media
Quel poco che di veneto ancora rimaneva della storica eredità delle banche Popolari di ottocentesca fondazione, potrebbe tra qualche mese prendere in via definitiva la residenza a Milano: piazza Gae Aulenti, citofonare Torre UniCredit (Corriere della Sera)
Commerzbank MPS (LA STAMPA Finanza)
L’avvertimento del ceo: possibili tagli al personale (Milano Finanza)
Al vaglio anche un dividendo straordinario o la cessione di asset come mosse anti-Unicredit. I soci potrebbero essere chiamati ad alzare il prezzo dell’opa Anima. (Milano Finanza)
stavo per proporti un pezzo sulla lettera che l’amministratore delegato di Banco Bpm, Giuseppe Castagna, ha inviato ai dipendenti dopo l’Ops di Unicredit, ma ho visto che nel frattempo hai pubblicato l’intero testo della lettera di Castagna, come opera di servizio informativo all’insegna dell’einaudiano “conoscere per deliberare” (mentre la Fondazione Einaudi da te giustamente sfruculiata è dedita più che altro a “sdottoreggiare per esistere” o a “tifare Terzo Polo per poter chiagniere e fottere soldi pubblici). (Start Magazine)
La via sembra già scritta. Dopo la secca bocciatura del cda di Banco Bpm all’Ops lanciata da Unicredit, l’unica opzione in mano ad Andrea Orcel appare quella di aprire uno spiraglio di dialogo attraverso un’offerta più generosa. (Finanzaonline)