Chi c’è dietro Bluesky? Tutto su Jay Graber, l’attivista digitale a capo del social network su cui si stanno spostando gli utenti delusi da X
Per dare un’idea, a settembre di quest’anno Bluesky aveva nove milioni di utenti. Ieri ha superato i 20 milioni, e continua a crescere al ritmo di circa un milione di utenti al giorno. In Spagna, come in molti altri paesi, è diventata l’app mobile più scaricata e gran parte della comunità dei primi anni di Twitter sta rivivendo vecchie sensazioni nella piattaforma, che offre più strumenti di privacy e controllo a chi è rimasto deluso dalla piega che aveva preso il network di Elon Musk. (Vanity Fair Italia)
La notizia riportata su altri media
Il suo legame con il neo presidente degli Stati Uniti d'America, Donald Trump, e una serie di decisioni controverse, come il reintegro di account sospesi per istigazione all'odio o la modifica delle regole sui contenuti bloccati, hanno spinto molti utenti e aziende ad abbandonare la piattaforma negli ultimi giorni. (Focus)
Elon Musk si è schierato al fianco di Donald Trump e la sua piattaforma continua a perdere iscritti. (Sky Tg24 )
È successo soprattutto in concomitanza con la vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali statunitensi, di cui Musk è stato promotore e presto parte della nuova amministrazione, evento che ha portato varie persone e società ad abbandonare X. (TuttoTech.net)
Secondo il DSA, tutte le piattaforme operanti nell’Ue, indipendentemente dalla loro dimensione, devono avere sul proprio sito web una pagina dedicata che indichi chiaramente il numero di utenti nell’Unione e la sede legale. (Il Fatto Quotidiano)
Si chiama Bluesky, un social network simile all'apparenza all'ex Twitter che dall'elezione di Donald Trump in poi ha avuto un boom di iscrizioni e utilizzatori: a ottobre aveva appena 8 milioni di iscritti, ieri era sulla soglia dei 23 milioni, con una crescita di 1 milione al giorno. (Italia Oggi)
Chi vi scrive predica da anni di evitare gli ambienti tossici, le piattaforme opache e i luoghi dove siamo considerati prodotti a nostra insaputa. Per quanto possa non piacere il nuovo padrone di Twitter, ci vuole ben altro che Elon Musk e le sue sparate sulla democrazia e sul giornalismo per convincere le persone ad abbandonare i propri followers. (Il Sole 24 ORE)