Simone Monteverdi uccide la nonna con le forbici, poi il 20enne chiama i carabinieri: «Lei è morta, ma io sto bene»

«La nonna è morta, ma io sto bene»: così un nipote ha ammesso di aver ucciso la nonna, a Chiavari. Simone Monteverdi - 20 anni - ha chiamato i carabinieri dopo avere ucciso l'anziana, Andreina Canepa, 82 anni. «La nonna è morta ma io sto bene» ha detto al telefono del numero unico delle emergenze. Simone Monteverdi uccide la nonna Quando i militari sono arrivati nell'appartamento insieme al medico hanno trovato la donna ormai senza vita e il nipote sporco di sangue. (ilgazzettino.it)

Se ne è parlato anche su altri giornali

"Prima abbiamo litigato - il suo primo racconto agli inquirenti - poi l'ho colpita con una forbice che ho buttato dalla finestra. La nonna colpita con una forbice (Prima il Levante)

Questa la tragedia consumatasi ieri mattina a Chiavari, in corso Lavagna, dove al civico 53 vivevano insieme nonna e nipote. (IVG.it)

Le liti erano all’ordine del giorno, e da diversi mesi quel ragazzo taciturno e riservato sembrava essersi chiuso del tutto in se stesso. Poi ha gettato le forbici dal terrazzo, in strada, e ha chiamato il 112: “La nonna è morta, io sto bene”, ha detto agli operatori. (Il Giornale d'Italia)

Poi ha gettato le forbici dal terrazzo, in strada, e ha chiamato il 112: “La nonna è morta, io sto bene”, ha detto agli operatori. Sabato mattina però qualcosa in Simone Monteverdi, vent’anni, si è definitivamente spezzato: ha afferrato un paio di forbici e si è buttato sulla nonna, Andreina Canepa, 82 anni, colpendola con alcuni fendenti e uccidendola. (Genova24.it)

Sul luogo del delitto sono arrivati i carabinieri che, una volta entrati nell’appartamento, hanno trovato il nipote sporco di sangue e la donna ormai priva di vita. «La nonna è morta ma io sto bene», avrebbe detto il ragazzo al 112. (Open)

Nessun dubbio sulla dinamica della tragedia avvenuta nell’appartamento di corso Lavagna a Chiavari dove il giovane viveva … Simone Monteverdi ha confessato l’omicidio della nonna, Andreina Canepa. (Il Fatto Quotidiano)