Catania, giudice annulla il trattenimento di un migrante: «L’Egitto non è un Paese sicuro»
«Il magistrato deve verificare che la lista degli Stati sicuri» stilata dal governo «sia compatibile con il diritto dell'Unione europea», si legge nel comunicato del tribunale. E, in territorio egiziano, «ci sono gravi violazioni dei diritti umani». Un giudice del tribunale di Catania non ha convalidato il trattenimento disposto dal questore di Ragusa di un migrante proveniente dall’Egitto, nonostante il Paese sia considerato sicuro dal governo. (Lettera43)
La notizia riportata su altri media
Una sentenza chiarissima che indugia a sviluppare pedissequamente tutti i passaggi delle normative applicabili e di grande ausilio a quanti, dalle parti del Governo, troppo frettolosamente, ad essere ottimisti, hanno consultato il corpus giuridico e hanno pensato di superarlo con un decreto legge". (Tiscali Notizie)
Arrivato a Pozzallo (Ragusa) il migrante ha chiesto lo status di rifugiato. La richiesta del Questore era stata depositata lo scorso 2 novembre e notificata al legale del migrante, l'avvocata Rosa Emanuela Lo Faro. (Civonline)
Una lista di ‘paesi sicuri’ “non esime il giudice all’obbligo di una verifica della compatibilità” di tale “designazione con il diritto dell’Unione europea” e “in Egitto ci sono gravi violazioni dei diritti umani” che “investono le libertà di un ordinamento democratico”. (Grandangolo Agrigento)
I giudici, insomma, contro il decreto Paesi sicuri con cui il governo ha superato lo stop imposto al primo trasferimento di immigrati in Albania. (Liberoquotidiano.it)
Il giudice della sezione Immigrazione del Tribunale di Catania che oggi ha annullato il provvedimento di trattenimento che era stato disposto dal Questore di Ragusa nei confronti di un cittadino egiziano sbarcato in Sicilia, cita nel provvedimento lungo 12 pagine, la sentenza della Corte di giustizia europea che era stata emessa lo scorso 4 ottobre. (Civonline)