Licenziamenti a Mirafiori: il "reparto mascherine" ha 250 esuberi

Lavoratori dello stabilimento di Stellantis a Mirafiori sarebbero a rischio licenziamento. Secondo quanto riporta Torino Cronaca, si tratterebbe di parte dei dipendenti del reparto Preassembly & Logistic che nel 2020 furono assegnati alla produzione di mascherine chirurgiche. All'epoca l'allora FCA mise a disposizione del governo i propri stabilimenti, a fronte di un investimento da parte dell'esecutivo di 290 milioni di euro per i macchinari atti alla produzione, il trasporto e l'assicurazione. (Automoto.it)

Ne parlano anche altri giornali

Roma — Si tratta della prima pattuglia di lavoratori che, senza una proroga della cassa integrazione, rischia di rimanere a casa. A gennaio gli ammortizzatori finiranno e, anche se Stellantis ha r… (la Repubblica)

Stellantis ha deciso di interrompere temporaneamente la produzione nel reparto Carrozzerie dello stabilimento di Mirafiori per l’intero mese di dicembre, una decisione legata principalmente alla scarsa domanda per la Fiat 500 elettrica. (ClubAlfa.it)

La comunicazione del Gruppo ai sindacati è arrivata proprio oggi. Le Carrozzerie, dove viene prodotta la Fiat 500e, si fermano dal lunedì al 17 dicembre, cui poi seguirà la chiusura collettiva dell’impianto dal 18 dicembre al 5 gennaio "frutto di un accordo siglato nelle scorse settimane in relazione alle festività di fine anno". (Torino Cronaca)

FIM-CISL: “Molto negativo l’approccio di Stellantis a Mirafiori”

La ragione, spiega il gruppo in una comunicazione alle organizzazioni sindacali, è la persistente situazione di incertezza nelle vendite di vetture elettriche in svariati mercati europei che rappresentano il 97% della produzione di Mirafiori e di vetture del settore del lusso in alcuni paesi extraeuropei come Cina e Stati Uniti. (Agenzia askanews)

In questi giorni stanno arrivando le lettere di Stellantis a quei capi reparto e capi squadra delle Carrozzerie che riceveranno «adeguamenti» di stipendio, con ritocchi all’insù della busta paga che vanno dal 4 al 12%: fino a 5 mila euro lordi l’anno. (Corriere della Sera)

La motivazione alla base di questa scelta risiede nella bassa redditività dei modelli prodotti, che non garantiscono un ritorno economico sufficiente a giustificare la continuazione della produzione”. (ClubAlfa.it)