Unicredit e la scalata a Commerzbank, l’Ue non commenta ma apre: «Le fusioni delle banche sono un vantaggio per l’economia»
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Continua a infiammare politica e mercati l’acquisizione da parte di Unicredit di alcune quote di Commerzbank. Oggi, martedì 24 settembre, il gruppo bancario con sede a Milano ha incassato un doppio segnale di apertura: il primo da parte della Commissione europea, il secondo da Christian Lindner, leader dei Liberali e ministro delle Finanze tedesco. Pur non commentando direttamente la questione, la portavoce dell’esecutivo comunitario Veerle Nuyts ha detto che un’acquisizione come quella portata avanti da Unicredit non può essere fermata «per motivi puramente economici». (Open)
Ne parlano anche altre testate
Il rafforzamento di Unicredit in Germania "può essere utile" anche a MediaForEurope, la controllata Fininvest che ha inglobato la vecchia Mediaset. E può esserlo "in chiave Prosiebensat". (L'HuffPost)
Tuttavia, ha sottolineato l’importanza di mantenere adeguate garanzie per preservare la stabilità finanziaria, in particolare per le banche più piccole, che rimangono fondamentali per l’economia locale. (Credit Village)
La vicenda del tentativo di conquista del controllo della banca tedesca Commerzbank da parte di Unicredit è raccontata in questi giorni come se fosse un remake di “Italia-Germania 4-3”. All’insegna di un sovranismo all’amatriciana degno di miglior sorte. (Start Magazine)
Il banchiere apre al dialogo con i soci di Commerz e delinea tre scenari. Intanto Deutsche Bank frena sul m&a: la banca ha ancora del lavoro da fare. (Milano Finanza)
Possiamo mantenere, aumentare o vendere la quota". "Non chiederemo posti nel cda di Commerzbank" ha poi aggiunto il ceo di Unicredit And… Lo ha detto Andrea Orcel, ceo di Unicredit, nel suo intervento alla Bank of America ceo conference, spiegando che "è un investimento e non altro. (L'HuffPost)
L’amministratore delegato di Piazza Gae Aulenti prova a stemperare le tensioni dopo che il ministro delle finanze tedesco, Christian Lindner ha detto: «Lo stile dell’approccio di UniCredit ha turbato molti azionisti ed è per questo che il governo tedesco ha deciso di non vendere altre azioni». (La Stampa)