Perché l’Occidente guarda con condiscendenza gli islamisti che hanno cacciato Assad
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Più di uno è rimasto sorpreso dalla condiscendenza con cui le cancellerie e i media occidentali hanno accolto la notizia della presa di Damasco da parte di una coalizione di formazioni islamiste salafite jihadiste capeggiate da Hayat Tahrir al Sham (Hts), gruppo costituito e guidato da storici combattenti alqaedisti. Il "moderato" Jolani Tre giorni fa, mentre l’offensiva per la conquista di Hama era ancora in pieno svolgimento, la Cnn intervistava il loro leader Abu Mohammad al-Jolani come un capo di Stato e il sito dell’emittente lo descriveva come colui che aveva «istituito un governo semi-tecnocratico nell’Idlib» e che «si è presentato come un partner valido negli sforzi regionali e occidentali per frenare l’influenza dell’Iran in Medio Oriente». (Tempi.it)
La notizia riportata su altri giornali
Uno dei principali obiettivi della nuova leadership siriana è "far tornare i milioni di profughi siriani che sono all'estero". È quanto ha spiegato, in un'intervista al Corriere della Sera, il primo ministro ad interim della Siria, Muhammad al Bashir. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Sconosciuta ai più. Fino a una manciata di giorni fa, era una delle tante oscure sigle della galassia jihadista in Siria. (Avvenire)
D.B. – Ma l’HTS, guidato attualmente da Abu Mohammed al-Golani (o al-Julani), che è il nome di battaglia di Ahmed al-Shra, combattente di origini siriane nato a Ryad 42 anni fa, è un cartello islamista che fonde al suo interno diverse sigle dello jihadismo salafita/sunnita, ossia una galassia di formazioni e gruppi che si richiamavano ad al-Qaeda. (Notizie Geopolitiche)
La liberazione della Siria e soprattutto la fuga di quello che giustamente fu soprannominato il macellaio di Damasco rappresentano effettivamente delle ottime notizie ovviamente per il già martoriato popolo siriano ma anche per noi che abbiamo assistito impotenti per oltre mezzo secolo alla barbarie di una tirannia criminale. (Start Magazine)
Damasco, Al-Joulani: "Abbiamo fatto tutto da soli e questa vittoria è per tutta la nazione islamica" (La Stampa)
Le strade della città di Damasco adesso sono piene di quelli che chiamiamo indistintamente miliziani, guerriglieri, gruppi armati o ribelli. (RSI Radiotelevisione svizzera)