Perché l’Occidente guarda con condiscendenza gli islamisti che hanno cacciato Assad
Più di uno è rimasto sorpreso dalla condiscendenza con cui le cancellerie e i media occidentali hanno accolto la notizia della presa di Damasco da parte di una coalizione di formazioni islamiste salafite jihadiste capeggiate da Hayat Tahrir al Sham (Hts), gruppo costituito e guidato da storici combattenti alqaedisti. Il "moderato" Jolani Tre giorni fa, mentre l’offensiva per la conquista di Hama era ancora in pieno svolgimento, la Cnn intervistava il loro leader Abu Mohammad al-Jolani come un capo di Stato e il sito dell’emittente lo descriveva come colui che aveva «istituito un governo semi-tecnocratico nell’Idlib» e che «si è presentato come un partner valido negli sforzi regionali e occidentali per frenare l’influenza dell’Iran in Medio Oriente». (Tempi.it)
La notizia riportata su altri giornali
Ma perché aveva scelto il patronimico al-Jolani? Il termine fa riferimento alla regione del Golan (Jolan, in arabo), conquistata da Israele con la guerra del 1967. L’uomo dalle mille vite, il leader dei jihadisti di Hayat Tahrir al-Sham (Hts) che ha conquistato la Siria ha due nomi. (Avvenire)
Di Enrico Oliari e Shorsh Surme – (Notizie Geopolitiche)
Lo ha dichiarato a Sky News il leader di Hayat Tahrir al Sham, Abu Mohammed al Jolani, aggiungendo che "i loro timori sono inutili, se Dio viole". Il Paese si sta muovendo verso lo sviluppo e la ricostruzione. (Tiscali Notizie)
D’improvviso si parla molto del leader militare che ha guidato l’avanzata dei cosiddetti “gruppi ribelli” siriani (quelli che in pochi giorni hanno saputo conquistare l’intero territorio siriano e destituire così il regime degli Assad dopo 50 anni di governo ininterrotto). (Esquire Italia)
Poi la fulminea avanzata, fino al tracollo del regime siriano e alla presa di Damasco. Fino a una manciata di giorni fa, era una delle tante oscure sigle della galassia jihadista in Siria. (Avvenire)
Damasco, Al-Joulani: "Abbiamo fatto tutto da soli e questa vittoria è per tutta la nazione islamica" (La Stampa)