Aborto. Nel Lazio il 64% dei ginecologi è obiettore, oggi presidio sotto la Regione
Aborto. Nel Lazio il 64% dei ginecologi è obiettore, oggi presidio sotto la Regione Promosso dal Coordinamento delle donne e delle libere soggettività dei consultori del Lazio in occasione della Giornata per l’aborto sicuro, che si celebra oggi, per chiedere più garanzie nell’applicazione della legge 194. Mattia (Pd): ““A distanza di 45 anni dall’entrata in vigore, la legge 194 è di nuovo sotto attacco, anche nella nostra regione”. (Quotidiano Sanità)
Se ne è parlato anche su altri media
Il 28 Settembre è la Giornata internazionale per l’aborto sicuro. In Italia la situazione è problematica perché, in parallelo agli impegni verbali del governo a non boicottare la legge in vigore, è continuato il boicottaggio da parte delle istituzioni in generale e dei singoli ospedali non facendo nulla perché le situazioni problematiche fossero risolte. (Aduc)
In Italia c’è un problema. Un grande problema, a quanto pare, visto che ieri se ne sono occupate tutte le opposizioni, dal Pd ai Verdi, da +Europa alla Cgil. E qual è questo problema? Facile: la legge sull’aborto. (Liberoquotidiano.it)
Aborto frmacologico come una ‘Mission Impossible’ in Italia. Lo denuncia Medici nel Mondo. Con il rapporto ‘Aborto farmacologico in Italia: tra ritardi, opposizioni e linee guida internazionali’, l’organizzazione ha “catturato luci ed ombre della situazione nel nostro Paese attraverso dati, interviste e testimonianze”. (LAPRESSE)
«Non esiste alcuna donna in Italia che sia stata costretta a partorire per impossibilità di abortire, come ha affermato oggi Laura Boldrini, ma sono troppe quelle indotte o costrette ad abortire per mancanza di alternative valide di fronte a difficoltà economiche e sociali. (Adnkronos)
Di Redazione | 28 Settembre 2023 alle 21:00 (RadioSienaTv)
Sotto i riflettori, in particolare, l’incidenza del fenomeno dell’obiezione e la presenza e operatività dei consultori. "La Convenzione tra l’Azienda Ospedaliera Universitaria Città della Salute e della Scienza di Torino e l’Associazione Centro di Aiuto alla Vita di Piemonte e Valle d’Aosta, che prevede la costituzione di una “stanza” per l’ascolto e il sostegno a donne gestanti che stanno ricorrendo alle cure ospedaliere per l’interruzione di gravidanza, rappresenta dal nostro punto di vista un vulnus che va sanato e che vogliamo denunciare e contrastare con ogni iniziativa necessaria", dicono Anna Poggio ed Elena Ferro. (newsbiella.it)