Mediobanca chiama Bce per l’ipotesi di concerto Caltagirone-Delfin, Generali si appella a Ivass e Consob. Cosa può accadere ora
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Mediobanca e Generali si appellano alle autorità italiane ed europee per accertare il presunto concerto tra il gruppo Caltagirone e Delfin. Da un lato, secondo quanto riferisce il Financial Times, Piazzetta Cuccia si sarebbe rivolta alla Bce per fare chiarezza sulle mosse dei due grandi azionisti, anche se la mossa potrebbe essere un’autonoma iniziativa di Francoforte; dall’altro lato la compagnia guidata da Philippe Donnet ha fatto una doppia segnalazione a Consob a Ivass per accertare l’eventuale azione coordinata dei due soci, che del Leone hanno in tasca quasi il 17%. (Milano Finanza)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Un tentativo di fare una barricata contro l’Ops lanciata da Montepaschi.Alberto Nagel, amministratore delegato di Mediobanca, vuol provare a scatenare una tempest... (La Verità)
Il gruppo assicurativo ha inviato la settimana scorsa a Consob e Ivass una segnalazione sull’ipotesi dell’esistenza di un concerto che lega i suoi azionisti Caltagirone e Delfin nelle partita che non riguarda solo il Leone, ma coinvolge a monte anche Mediobanca e Monte dei Paschi. (Corriere della Sera)
Tuttavia, alcuni esperti ritengono che la mossa potrebbe essere un’iniziativa autonoma di Francoforte. Mediobanca e Generali hanno sollevato preoccupazioni riguardo a un presunto "concerto" tra il gruppo Caltagirone e Delfin, con richieste formali alle autorità italiane ed europee per chiarire la situazione. (Il Giornale d'Italia)
“I nostri azionisti faranno le loro scelte in base al criterio della convenienza, non della politica”. (Il Fatto Quotidiano)
Via vai di carteggi in partenza da Milano e Trieste nella strenua difesa delle posizioni per impedire il concretizzarsi del riassetto degli equilibri di potere in due crocevia nevralgici quali Mediobanca e Generali. (il Giornale)
Lo fanno scrivendo alle autorità di vigilanza e sottoponendo alla loro attenzione elementi per cui ritengono che tra i due grandi soci presenti nell’azionariato di piazzetta Cuccia, in quello della compagnia assicurativa e anche nel capitale di Mps - che ha lanciato un’offerta pubblica di scambio su Mediobanca – possa profilarsi un “patto occulto”, cioè un accordo non dichiarato ad agire di concerto. (la Repubblica)