Dimensionamento scolastico, con il Decreto Milleproroghe il Governo fa un passo indietro sulla riforma - SulPanaro
“Prendiamo atto con soddisfazione che, grazie all’impegno del presidente Bonaccini, della Regione Emilia-Romagna e delle Organizzazioni sindacali, il Governo ha finalmente realizzato che la riforma del dimensionamento scolastico si fa solo in accordo con i territori, e che questo accordo richiede tempi e modalità adeguati. Perché, come gli abbiamo detto nell’incontro del 21 dicembre scorso, solo ridefinendo gli obiettivi e le tempistiche si potrà fare una discussione con i territori che possa consentire il coinvolgimento della comunità educante e di tutti i soggetti istituzionali dell’istruzione”. (SulPanaro)
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Non sempre è necessario raggiungere i 20 anni di contributi per andare in pensione a 67 anni. Infatti esistono alcune misure in deroga ai requisiti vigenti che permettono il pensionamento con una carriera inferiore. (Proiezioni di Borsa)
In particolare, si consente alle regioni di derogare, ma solo per l’anno scolastico 2024/2025, fino al 2,5% delle scuole da tagliare. Le regioni potranno rivedere anche i piani già eventualmente approvati, tuttavia senza che su queste scuole possano verificarsi trasferimenti o assunzioni di dirigenti scolastici e DSGA perché verranno date a reggenza con possibilità di esonero o di semiesonero per il docente vicario. (FLC CGIL)
Non era all’ordine del giorno, tuttavia, il dimensionamento scolastico ha trasformato (e cancellato, almeno in parte) parte delle nostre istituzioni scolastiche. Una modifica che ha un lato positivo e uno negativo. (Il Dispari Quotidiano)
La stessa Regione Emilia Romagna ci aveva chiesto una proroga". "Sul dimensionamento non c’è stata alcuna marcia indietro del Ministero dell’Istruzione e del Governo. (il Resto del Carlino)
Secondo la Flc Cgil siciliana e palermitana il risultato momentaneo del provvedimento contenuto nel decreto Milleproroghe, con il quale il governo fa un piccolo passo avanti, consentendo alle Regioni di derogare fino al 2,5 per cento rispetto al numero delle scuole da tagliare, rivedendo entro il 5 gennaio 2024 anche i piani eventualmente già approvati, appare come “Un rimorso di coscienza che fa partorire alla montagna un topolino”. (Tecnica della Scuola)
Questo, secondo la FLC CGIL siciliana e palermitana, il risultato momentaneo del provvedimento contenuto nel decreto Milleproroghe, con il quale il governo fa un piccolo passo avanti, consentendo alle Regioni di derogare fino al 2,5 per cento rispetto al numero delle scuole da tagliare, rivedendo entro il 5 gennaio 2024 anche i piani eventualmente già approvati. (FLC CGIL)