Un maestro capace e acuto

Conosco Paolo Griseri da molti anni. Non riesco ancora a dire “conoscevo”, tanto sono attonito dal fatto che lui ora non c’è più. Ci siamo incontrati una decina di giorni fa, su una panchina in centro. Abbiamo parlato per oltre un’ora e mezza, mi ha intervistato per quello che sarebbe stato il suo ultimo “Bosco Dei Saggi”. Gli ho raccontato la mia vita e lui, tra una domanda e l’altra, ha condiviso stralci della sua, privata e professionale. (La Stampa)

La notizia riportata su altri giornali

Leggi tutta la notizia Ci sono persone che attraversano questo mondo toccate dalla grazia, dalla profondità e dalla gentilezza, persone che amano raccontare le persone, specialmente le più fragili. (Virgilio)

Torinese acquisita e forse anche poco integrata quale sono, i suoi articoli su Repubblica prima e poi su La Stampa mi hanno aiutato a capire la città, i suoi mutamenti, ma anche le sue resistenze al cambiamento. (La Stampa)

Uno dei suoi ultimi articoli, solo qualche giorno fa, Paolo Griseri lo aveva dedicato alla storia del rider al lavoro durante l’alluvione in Emilia Romagna. Era un conoscitore esperto delle questioni torinesi: come osservatore acutissimo si è occupato per anni di raccontare, con abilissima penna, le vicende della Fiat e la sua storia, ripercorsa sulle pagine de La Stampa nei mesi scorsi. (La Stampa)

Davanti ad agnolotti e Barolo si creò un’alchimia perfetta

Perché lui, con quella bella pancetta rotonda da comménda che lo zavorrava, in campo correva poco, ma aveva un polso niente male, e quando il colpo entrava non si prendeva. E lui ridacchiava sornione, con quell’immancabile sorriso stampato sul faccione. (Necrologi)

Appena la notizia ha iniziato a circolare, dalla politica e dalle istituzioni sono arrivati attestati di stima, affetto, cordoglio che testimoniano il segno lasciato da Paolo Griseri nel mondo che ha.. (Virgilio)

Griseri anche in un contesto così destabilizzante non perse il piglio del giornalista economico, materia che lo affascinava e che maneggiava con grande capacità. Il nostro primo incontro fu dovuto ad un fatto traumatico per il mio territorio, la scomparsa di Michele Ferrero. (La Stampa)