Nuova narcos - ’Ndrangheta, assoldati anche chimici e palombari per recuperare la cocaina in mare: ecco come i clan gestivano fiumi di droga

LaC news24 INTERNO

Di tale associazione sono accusati di essere partecipi anche alcuni dei presunti affiliati della cosca mafiosa, tra cui l’elemento di vertice della stessa.

Su tale fronte le indagini hanno permesso di individuare l’arrivo di carichi di cocaina sia presso il Porto di Gioia Tauro che presso il porto di Livorno.

Nell’occasione veniva tratto in arresto, in flagranza di reato, il soggetto ritenuto al vertice sia della cosca mafiosa che della organizzazione di narcotrafficanti. (LaC news24)

La notizia riportata su altri media

Le indagini della squadra mobile ha messo in risalto il ruolo delle giovani leve della famiglia gioiese e la sua operatività in Toscana e Lombardia, sommozzatori di gruppi speciali militari esteri pronti per recuperare la cocaina in mare (ReggioToday)

In queste tre aree, infatti, gli uomini della squadra mobile di Reggio Calabria, supportati dai colleghi operanti in Toscana e Lombardia”, hanno portato a segno un duro colpo agli interessi della cosca Molè, operando circa cento arresti. (ReggioToday)

Ed ancora si associa la ‘NDRANGHETA alla Calabria, pensando che sia tutto sommato un fenomeno locale e perseguibile con relativa facilità“. Dall’altro si deve riflettere sulle dimensioni ormai ciclopiche, gigantesche, del fenomeno, e sul fatto che il maggior numero degli arrestati sia al Nord. (StrettoWeb)

[Continua in basso]. Tra le oltre cento misure eseguite in diverse regioni, nella sola Lombardia sono state fermate 54 persone. Con minacce e intimidazioni costringevano gli imprenditori del luogo a versare ingenti somme di denaro per poi acquisire il completo controllo delle attività economiche. (Il Vibonese)

In questo filone, le attività d’indagine sono state effettuate avvalendosi di una Squadra Investigativa Comune costituita tra l’Autorità Giudiziaria Italiana e il Ministero Pubblico della Confederazione per la Svizzera (Corriere della Calabria)

«Arriviamo a casa come le raccomandate». «Noi siamo come le raccomandate, arriviamo direttamente a casa», diceva, intercettata, una delle persone finite in carcere. Tra le oltre cento misure eseguite in diverse regioni (nel maxi blitz eseguito stamane in collaborazione tra Dda di Milano, Dda di Reggio Calabria e Dda di Firenze) nella sola Lombardia sono state fermate 54 persone. (LaC news24)