Alzheimer, quando arriveranno i farmaci che rallentano la malattia e come saranno scelti i pazienti
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Il 14 novembre scorso il comitato per i medicinali a uso umano (Chmp) dell’Agenzia Europea per i Medicinali (Ema) ha raccomandato l’autorizzazione all’immissione in commercio di lecanemab , un anticorpo monoclonale sviluppato dalla società farmaceutica giapponese Eisai insieme all’azienda partner statunitense Biogen in grado di rallentare la progressione del declino cognitivo da Alzheimer. Il farmaco, è bene sottolinearlo, non guarisce la malattia di Alzheimer ma ne rallenta in modo vigoroso la progressione. (Corriere della Sera)
Ne parlano anche altre fonti
Malattia di Alzheimer, EMA approva lecanemab Milano – A seguito di una rivalutazione della sua iniziale opinione negativa, nei giorni scorsi il Comitato per i Medicinali per Uso Umano (CHMP) dell’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA) ha espresso parere positivo sull’immissione in commercio di lecanemab, anticorpo monoclonale diretto contro la proteina amiloide, per il trattamento della malattia di Alzheimer in fase precoce, caratterizzata da compromissione cognitiva lieve e demenza lieve. (Osservatorio Malattie Rare)
Continuano le ricerche riguardanti l’Alzheimer. Alcuni ricercatori hanno scoperto uno spray nasale, somministrato in via sperimentale su alcuni animali, capace di bloccare il declino cognitivo e il danno al cervello. (iLMeteo.it)
- In futuro si potrà usare uno 'spray nasale' per contrastare l'Alzheimer: infatti, ricercatori dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, campus di Roma e della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, hanno scoperto che, inibendo nel cervello l'attività di un enzima (S-aciltransferasi o zDHHC) con un farmaco somministrato tramite spray nasale, si può contrastare il declino cognitivo e il danno al cervello tipici dell'Alzheimer. (Dire)
Una vera e propria rivoluzione che oltre a promettere una grande efficacia sarà facilmente somministrabile da chi soffre il terribile morbo di Alzheimer: ricercatori dell'Università Cattolica del Sacro Cuore Campus di Roma e della Fondazione Policlinico Universitario Gemelli (ha collaborato anche l'Università di Catania) hanno unito le forze scoprendo che un enzima dal nome impronunciabile (S-aciltransferasi o zDhhc), se bloccato, si potrà combattere la malattia tramite un semplice spray nasale. (il Giornale)
Sono sempre di più le armi (intese come farmaci e terapie) per combattere una delle malattie più invalidanti in età avanzata: il morbo di Alzheimer, la più comune forma di demenza degenerativa. La comunità scientifica ha già delineato le linee guida per i pazienti a cui sono destinati soprattutto due e promettenti nuovi farmaci che tra pochi mesi saranno disponibili ma non per tutti. (il Giornale)
I ricercatori dell'Università Cattolica-Policlinico Gemelli di Roma hanno individuato un nuovo bersaglio terapeutico, l'enzima zDHHC7. La scoperta, pubblicata su Pnas, apre la strada a potenziali nuovi trattamenti contro la malattia (Sky Tg24 )