Daino investito, ancora disagi e ritardi per i treni dell'Alta velocità tra Bologna e Roma

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Nuovi disagi sulle linee ferroviarie del Paese dopo il caos di mercoledì scorso 2 ottobre con ritardi che hanno toccato anche le quattro ore. Questa mattina alle 7 la circolazione sulla linea... Leggi tutta la notizia (Virgilio)

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L’ultima vittima sul lavoro in Italia è un operaio di 46 anni di una ditta appaltatrice esterna che è stato investito da un treno lungo la linea Bologna-Venezia mentre stava operando per conto di Rfi. Il decesso è avvenuto nel territorio del comune di San Giorgio di Piano, nel Bolognese, intorno alle 4.30 di questa mattina, 4 ottobre. (Collettiva.it)

La circolazione è in graduale ripresa dopo l'intervento dell'Autorità Giudiziaria. I treni Alta Velocità e Intercity sono stati instradati su percorsi alternativi e hanno registrato maggiori tempi di percorrenza fino a 60 minuti. (il Resto del Carlino)

I migranti, ultimi della Terra; gli scafisti, che sono manovalanza criminale, certo non i boss con il conto in Svizzera; il (presunto) piccolo spacciatore della periferia bolognese da molestare al citofono, con telecamere al seguito; adesso l’operaio che pianta il chiodo sbagliato e provoca un infarto al sistema ferroviario… (la Repubblica)

Operaio investito da un treno a Bologna, l'attacco di Re David (Cgil): "È un sistema di lavoro che uccide"

È uso in questi casi puntare il dito sull’ultimo della catena, sull’esecutore che “ha piantato il chiodo”. Decisamente un approccio riduttivo. Questi casi richiedono di risalire a ritroso nei sistemi di gestione dei processi. (il manifesto)

Tragedia sui binari stamattina alle 4 e 30. Lavorava per la Salcef Group Spa, impresa appaltatrice di Rfi e, secondo quanto ricostruito finora dagli inquirenti, era a fine turno e non si trovava nell’area strettamente lavorativa in cui era stata sospesa la circolazione dei treni. (Gazzetta del Sud)

Si muore nella manutenzione perché non si fermano le macchine mentre si lavora o perché in appalto non c'è la conoscenza adeguata del posto e delle misure di sicurezza". "É un sistema di lavoro che uccide. (La Repubblica)