Novità detrazioni fiscali 2025: quali sono quelle nuove e come cambiano
Nel 2025 ci saranno diverse novità riguardo le detrazioni fiscali. La Legge di Bilancio 2025 ha previsto infatti nuove detrazioni e un nuovo calcolo per gli “sconti” IRPEF per i contribuenti che hanno un reddito sopra i 75.000 euro. In questo articolo vi spieghiamo quali sono le principali novità che riguardano le detrazioni fiscali nel 2025 e cosa cambia per i contribuenti. adv CHE DETRAZIONI CI SARANNO NEL 2025 La Legge di Bilancio 2025 ha confermato per il 2025 le detrazioni fiscali del 2024 e ne ha introdotto delle nuove. (Ti Consiglio)
Su altri giornali
La prima scadenza del 31 ottobre ha già fruttato allo Stato circa 1,3 miliardi di euro, grazie all'adesione di 500mila contribuenti. – Il governo ha deciso di riaprire i termini per il concordato preventivo biennale, offrendo alle partite Iva un’ulteriore opportunità per mettersi in regola con il fisco fino al 12 dicembre. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Ovvero: fino a 28 mila euro, aliquota del 23%; oltre 28 mila e fino a 50 mila euro, aliquota del 35%; oltre 50 mila euro, aliquota del 43%.Tutto però dipenderà dagli incassi derivanti dal Concordato preventivo biennale. (Corriere della Sera)
Come anticipato, tra le novità contenute nella Legge di Bilancio 2025, c’è una sorpresa fiscale per i contribuenti con redditi superiori ai 50.000 euro. Attraverso un’omissione nell’attuale testo della manovra, questa categoria di contribuenti potrebbe beneficiare di un “bonus” di 260 euro, legato a una mancata proroga di alcune detrazioni. (Informazione Scuola)
Ma la manovra in discussione in Parlamento che entrerà in vigore il primo gennaio prossimo, lo disinnesca. Il rischio era alto. (PA Magazine)
Introduzione (Sky Tg24 )
La premier Meloni, il ministro dell’Economia Giorgetti e il suo sottosegretario Leo, per non parlare di parlamentari e dirigenti di FdI cui è affidato il compito di diffondere la verità ufficiale, continuano a ripetere che la manovra di quest’anno taglia le tasse a lavoratori e lavoratrici, che loro si occupano di chi lavora e altri – leggi il sindacato – no. (Collettiva.it)