Francesco Micela: “L’Europa ridefinisce i Paesi sicuri e i trattenimenti diventano più difficili”

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Migranti

Dalla sua sezione del tribunale di Palermo sono passati i casi dei migranti trattenuti nel centro che il Viminale qualche mese fa ha aperto in fretta e furia a Porto Empedocle. Ed è uno dei primi distretti in cui la sentenza della Corte di Giustizia Europea che ridefinisce i criteri per identificare un Paese come sicuro sia stata applicata. «Prima — spiega il presidente Francesco Micela — Palermo… (la Repubblica)

Su altri giornali

Verso l’Albania i primi migranti trasferiti dall’Italia verso i nuovi centri allestiti nel Paese balcanico in base agli accordi sottoscritti fra il governo Meloni e Tirana. (L'Unione Sarda.it)

In tempi record, infatti, è stato allestito e reso operativo un sistema innovativo, studiato da altri Paesi europei, per la gestione del fenomeno migratorio. "La partenza della prima nave della Marina Militare per trasferire un gruppo di migranti nei centri allestiti in Albania è un'ottima notizia. (Civonline)

"Il governo di Giorgia Meloni alza le tasse e sperpera quasi un miliardo di euro dei contribuenti per i centri migranti in Albania, in spregio ai diritti fondamentali delle persone e alla recente sentenza europea sui rimpatri che fa scricchiolare l'intero impianto dell'accordo con l'Albania. (Il Messaggero Veneto)

Per Piantedosi i centri in Albania sono come quelli italiani

Il primo gruppo di migranti partito da Lampedusa a bordo delle nave Libra della Marina Militare (la prima nave italiana di soccorso durante il conflitto libanese del 2011) è diretto verso i centri d'accoglienza migranti italiani in Albania. (ilgazzettino.it)

“La settimana prossima si parte con i centri in Albania”. Ma intanto non si placano le polemiche sui centri rinfocolate da un'inchiesta del giornale Domani sugli appalti senza trasparenza. (Il Sole 24 ORE)

Molteplici dubbi sono stati sollevati sulla possibilità che i migranti possano far valere i loro diritti avendo contatti solo da remoto con i legali, la recente sentenza della Corte di Giustizia Ue ha stabilito che la designazione di un paese sicuro deve estendersi a tutto il suo territorio e per tutti, mettendo così in discussione la lista stilata dall’Italia in base alla quale si dovrebbero fare i rimpatri con procedura accelerata. (il manifesto)