Terrorismo, diciottenne arrestata. Oggi l’interrogatorio di garanzia. È accusata di proselitismo sui social

È in programma oggi l’interrogatorio di garanzia della 18enne spoletina accusata, con una coetanea di Bologna, di aver fondato un’associazione terroristica denominata “Da Wa Italia“, in arabo “La Chiamata“, a sostegno di Al Qaeda e dell’Isis. È questa l’accusa mossa dalla Procura di Bologna e dalla Procura nazionale antimafia e antiterrorismo alla giovane italiana di seconda generazione, che da anni vive a Spoleto con la famiglia di origini algerine e risulta perfettamente integrata. (LA NAZIONE)

Ne parlano anche altri media

Sono tutti e cinque accusati di aver creato, in particolare tramite piattaforme online, un’associazione terroristica volta alla promozione, al consolidamento e al rafforzamento di formazioni come Al Qaeda e Stato Islamico (Isis); domani, 27 dicembre, per i primi due membri del gruppo smascherato dai carabinieri del Ros si svolgeranno gli interrogatori di garanzia. (Corriere della Sera)

Sono in tanti, quasi tutti parenti, a casa Mushtaq. Una palazzina tranquilla, in via Di Vincenzo in Bolognina, con i muri rossi e i balconcini tutti uguali. (il Resto del Carlino)

BOLOGNA – Una vera e propria "influencer" online della Jihad, con l'ossessione del proselitismo e in particolare della diffusione di contenuti, precetti, video, preghiere in lingua italiana, per reclutare quanti più possibile coetanei in Italia. (La Repubblica)

Terrorismo islamico su Instagram e TikTok, cinque arresti: ricercato un ragazzo di Milano

– La presunta leader dell’associazione con finalità di terrorismo e istigazione a delinquere smantellata ieri dal blitz dei carabinieri del Ros coordinati dalla Dda, una bolognese di origini pakistane di 22 anni, aveva le idee chiare sulla propria attività di proselitismo per la causa jihadista via web, così come sull’illegalità della cosa. (il Resto del Carlino)

La guerra santa contro gli infedeli «da sgozzare», la necessità di raddrizzare i piccoli musulmani che crescono in Paesi di «miscredenti»: una missione totalizzante, abbracciata in modo cieco e nella convinzione di non poter più star fermi davanti alle ingiustizie subite dai fedeli. (Corriere della Sera)

Tra loro anche un 20enne nato in Marocco, ma residente a Milano, che risulta tuttora ricercato perché partito per l'Etiopia a novembre. Un gruppo di giovani e giovanissimi, attivi sui social, in particolare su TikTok. (MilanoToday.it)