Sanità: dodici regioni rispettano i livelli essenziali
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Nel 2023, solo dodici delle venti regioni italiane sono riuscite a garantire i livelli essenziali di assistenza sanitaria alla loro popolazione. Questo dato, sebbene non ancora ufficiale, è stato anticipato dal direttore generale della programmazione sanitaria del Ministero della Salute, Americo Cicchetti, durante il Forum Risk Management tenutosi recentemente ad Arezzo. Tale risultato conferma sostanzialmente il quadro del 2022, in cui il numero di regioni che soddisfacevano i livelli essenziali era identico.
La Toscana si è posizionata al vertice, testa a testa con il Veneto, seguita dall'Emilia Romagna al terzo posto. Questi dati provvisori del Sistema di Garanzia 2023 per l'erogazione dei livelli essenziali di assistenza, i cosiddetti LEA, sono emersi in anteprima al Forum di Arezzo. Il presidente della Regione Toscana, Giani, ha commentato queste anticipazioni sottolineando la validità delle politiche regionali che sostengono fortemente la sanità pubblica, ringraziando inoltre il personale sanitario per il loro impegno quotidiano.
In contrasto, la Lombardia ha subito un significativo calo, scendendo all'ottavo posto nella classifica regionale. Questo risultato, reso noto dal Ministero della Salute, rappresenta un duro colpo per la tanto celebrata eccellenza sanitaria lombarda. Il "Nuovo sistema di garanzia" valuta la qualità dei servizi sanitari regionali attraverso oltre ventiquattro indicatori suddivisi in grandi aree di attività, come la prevenzione, che include la copertura vaccinale e l'adozione di stili di vita sani, l'assistenza distrettuale e quella ospedaliera, valutando, ad esempio, il numero di interventi oncologici effettuati in strutture specializzate.
I dati, sebbene ancora provvisori, indicano chiaramente che la Lombardia, una regione da anni celebrata per la sua eccellenza sanitaria, ha perso diverse posizioni nella classifica basata su ventisette indicatori del Ministero.