Tre domande a… Domenico Quirico

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Gazzetta D'Asti ESTERI

L’”escalation” di violenza e morte in Medio Oriente è cominciata dall’invasione dei terroristi di Hamas nel Sud di Israele, oltre il confine militarizzato con Gaza. Era il 7 ottobre 2023, un punto di “frattura” e di non ritorno per il Medio Oriente. Dal massacro non soltanto di quei ragazzi che partecipavano a un rave musicale, ma anche dei civili colpiti nelle loro case, nei kibbutz, nelle strade, travolti da una furia cieca di violenza e orrore che provocò un totale di 1200 vittime, di cui 700 civili israeliani. (Gazzetta D'Asti)

Ne parlano anche altri giornali

Nel momento in cui scriviamo i palestinesi uccisi direttamente dalle bombe e dalle pallottole dell’esercito israeliano sono 43.824, di cui 16.765 bambini. E sono numeri che non tengono conto di coloro che sono stati uccisi dalla mancanza di cibo, dalle infezioni, da malattie e ferite non curate negli ospedali distrutti. (L'INDIPENDENTE)

Così inizia la lettera firmata da oltre mille scrittori e professionisti dell’editoria che chiedono il boicottaggio delle istituzioni culturali israeliane che “sono complici o sono rimaste osservatori silenziosi dell'oppressione schiacciante dei palestinesi”. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Con queste premesse più di mille tra scrittori, ricercatori e lavoratori del mondo della cultura rifiutano la collaborazione con le istituzioni letterarie israeliane, in un appello diffuso ieri sul sito di The Palestine Festival of Literature, il primo che unisce le voci del mondo intellettuale occidentale e non solo. (il manifesto)

" Strade, edifici e giardini di cui ho memoria non esistono più", racconta lo scrittore e politico Atef Abu Saif. E all'Italia dice: "Astenersi all'Onu è sostenere l'occupazione" (lavialibera)