Pedro Almodóvar, Leone d’oro per ‘La stanza accanto’: “La destra assalta i diritti, negli anni 80 era nascosta ma ora svela il suo volto più feroce”

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Venezia — Giacca nera, chioma bianca scarmigliata e occhi luccicanti, Pedro Almodóvar, 74 anni, sembra un leone anche lui. Con La stanza accanto agguanta un Leone d’oro annunciato. Inforca gli occhiali, il cineasta madrileno, e legge. Le prime dediche alla famiglia e alle sue attrici, Tilda Swinton e Julianne Moore: «Il premio è vostro. Il film parla di due donne e io ho avuto il privilegio di es… (la Repubblica)

Se ne è parlato anche su altri media

Si tratta del suo primo film in lingua inglese, in cui si confronta, schierandosi a favore, con il tema dell’eutanasia. Bisogna provare a cambiare il punto di vista: in realtà racconta una storia di solitudine, di una persona malata terminale che si avvicina alla fine senza essere sostenuta. (Famiglia Cristiana)

aveva ottenuto il Leone alla carriera proprio a Venezia, ricevendo il premio ha lanciato un appello affinché "morire con dignità sia un diritto fondamentale". Anche l'Italia festeggia in quest'edizione, con il Leone d'argento, Gran Premio della Giuria, a "Vermiglio" di Maura Delpero, la storia di una famiglia durante la Seconda guerra mondiale girato nella Val di Sole. (Il Sole 24 ORE)

La giuria guidata da Isabelle Huppert con La stanza accanto (The room next door) non ha premiato soltanto un formidabile requiem di morte e amicizia, ha fatto giustizia. Sembra incredibile che Pedro Almodòvar abbia dovuto arrivare alla soglia dei settantacinque anni (li compie il 25 settembre) per conquistare il suo primo Leone d’oro, perché quello che ha ricevuto per la carriera non conta. (L'HuffPost)

A Venezia, nel 1983, iniziò la sua carriera internazionale: «Vero, sono cresciuto con la cultura italiana, la sento molto vicina». Ma non rinuncia all'ironia: «Una volta che ce l'hai diventi dipendente. (ilmattino.it)

Forse la sorpresa più grande di questa 81a Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia è che si è aperta il 28 agosto scorso con un ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, e si è chiusa ieri con uno nuovo, Alessandro Giuli. (il Giornale)

Doveva forse aspettare di diventare un grande vecchio per vincere finalmente un Leone o una Palma, per dire, che non fossero alla carriera. Ma qui era quasi impossibile non farlo. (ilgazzettino.it)