Energia nucleare in Italia, in arrivo nuove norme per accelerare il ritorno del nucleare: il punto del Ministro Fratin

Importanti novità sul fronte nucleare sono state annunciate dal Ministro dell'Ambiente e della sicurezza energetica. Vediamo insieme cosa prevede questo pacchetto di norme Il Ministro dell'Ambiente e della sicurezza energetica Fratin ha annunciato che, entro la fine del 2024, sarà emanata una nuova serie di norme volte ad agevolare l'uso dell'energia nucleare in Italia. Il dibattito sull'uso dell'energia nucleare nel nostro Paese si è riacceso quando, durante l'Assemblea pubblica presso l'Auditorium Parco della Musica di Roma, il presidente di Confindustria Orsini ha espresso la sua convinzione circa il fatto che il ritorno al nucleare possa essere una scelta strategica. (Brocardi.it)

Ne parlano anche altri media

“A seguito della dichiarazione del ministro dell’Ambiente, Pichetto Frattin, sulla procedura per la individuazione di possibili tre siti, di cui uno al Sud, per il deposito delle scorie nucleari, risuoniamo la sveglia per la Regione Basilicata, a distanza di oltre un paio di mesi dal deposito di una specifica interrogazione consiliare. (Sassilive.it)

Il ministro dell'Ambiente e della sicurezza energetica ha parlato a margine di un convegno a Roma alla sede di Confindustria sull'Energy Release ascolta articolo (Sky Tg24 )

A parlare è Alessandra Todde, presidente della Regione Sardegna, a margine della Convention “Energies and Transition Confartigianato High School” aperta oggi a Chia. «Il deposito delle scorie non sarà in Sardegna e noi non permetteremo che sia in Sardegna, che ha già pagato dal punto di vista ambientale. (L'Unione Sarda.it)

La procedura di Valutazione di Impatto Ambientale sui siti idonei ad ospitare depositi di scorie nucleari va avanti, come ha spiegato il Ministro per l’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin in riferimento ai 51 siti individuati nella Carta nazionale delle aree idonee preparata dalla Sogin in 6 regioni, tra le quali c’è la Basilicata. (ondanews)

Pur partendo da due elementi di verità: se non si costruisce il deposito per le scorie nucleari, l’Italia sarà costretta a continuare a pagare a caro prezzo lo stoccaggio tra Francia e Regno Unito ed anche a continuare a stoccare i rifiuti in depositi improbabili. (Il Fatto Quotidiano)

Il deposito delle scorie nucleari non lo vuole nessuno? E allora ne facciamo tre: uno al Nord, uno al Centro e uno al Sud. A pagamento. (Il Sole 24 ORE)