Dimensionamento scolastico, in Emilia Romagna tagli ridotti. L’assessore Salomoni: “Dobbiamo ricominciare da capo”

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Dimensionamento scolastico, in Emilia Romagna tagli ridotti. L’assessore Salomoni: “Dobbiamo ricominciare da capo” Di La svolta nel processo di riorganizzazione della rete scolastica in Emilia Romagna, conseguente al decreto legge Milleproroghe, ha sollevato nuove questioni. L’intervento, inizialmente previsto per l’anno 2024-25, prevedeva la soppressione di 14 presidenze scolastiche, in linea con le direttive del PNRR e una legge di Bilancio che imponeva un minimo di 900 studenti per istituzione. (Orizzonte Scuola)

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Non era all’ordine del giorno, tuttavia, il dimensionamento scolastico ha trasformato (e cancellato, almeno in parte) parte delle nostre istituzioni scolastiche. Una modifica che ha un lato positivo e uno negativo. (Il Dispari Quotidiano)

La stessa Regione Emilia Romagna ci aveva chiesto una proroga". Anzi. (il Resto del Carlino)

Non sempre è necessario raggiungere i 20 anni di contributi per andare in pensione a 67 anni. Infatti esistono alcune misure in deroga ai requisiti vigenti che permettono il pensionamento con una carriera inferiore. (Proiezioni di Borsa)

Questo, secondo la FLC CGIL siciliana e palermitana, il risultato momentaneo del provvedimento contenuto nel decreto Milleproroghe, con il quale il governo fa un piccolo passo avanti, consentendo alle Regioni di derogare fino al 2,5 per cento rispetto al numero delle scuole da tagliare, rivedendo entro il 5 gennaio 2024 anche i piani eventualmente già approvati. (FLC CGIL)

Il cosiddetto “decreto Milleproroghe” ha introdotto alcune novità in tema di dimensionamento della rete scolastica. In particolare, si consente alle regioni di derogare, ma solo per l’anno scolastico 2024/2025, fino al 2,5% delle scuole da tagliare. (FLC CGIL)

Secondo la Flc Cgil siciliana e palermitana il risultato momentaneo del provvedimento contenuto nel decreto Milleproroghe, con il quale il governo fa un piccolo passo avanti, consentendo alle Regioni di derogare fino al 2,5 per cento rispetto al numero delle scuole da tagliare, rivedendo entro il 5 gennaio 2024 anche i piani eventualmente già approvati, appare come “Un rimorso di coscienza che fa partorire alla montagna un topolino”. (Tecnica della Scuola)