Obama oscura Kamala: il voto diventa una questione di razza, “Se sei nero, No You Can’t”

Pittsburgh, giovedì. Quella che doveva essere una tappa di sostegno alla candidatura di Kamala Harris si è trasformata nell'ennesimo show personale di Barack Obama. L'ex presidente, con il suo innegabile magnetismo ingannatorio, ha spostato il dibattito politico su un terreno pericoloso: la razza. La sua presenza sul palco, invece (Secolo d'Italia)

Ne parlano anche altre fonti

Obama batte e Trump risponde e le sue parole fanno parecchio rumore. Donald parla ad Aurora, in Colorado, e promette «la pena di morte per tutti gli immigrati illegali che uccidono un americano». Non si ferma qui. (il Giornale)

In maniche di camicia, senza gobbo elettronico e con la solita disinvoltura, l'ex presidente americano ha attaccato il rivale di Harris, nonché suo successore, Donald Trump. E lo ha fatto anche nel tentativo di convincere i più scettici degli elettori maschi neri a votare la donna giusta alla Casa Bianca. (Today.it)

degli uomini, che in maggioranza secondo i sondaggi voteranno Donald Trump. Prima di un comizio a Pittsburgh, in una sosta non annunciata a un ufficio della campagna Harris, l'ex presidente (Io Donna)

Obama e il richiamo ai neri per votare Harris, Gehnyei: “Da presidente non ha fatto nulla per sanare questa frattura”

Ma io vi dico, questa... "Mi dispiace, signori, ho notato che in particolare alcuni uomini pensano che alcuni comportamenti di Trump, il bullismo e il denigrare le persone, siano un segno di forza. (Virgilio)

WASHINGTON. L’ex presidente Barack Obama fa il suo esordio nella campagna elettorale e da Pittsburgh nel cuore della Pennsylvania lo stato chiave delle elezioni del 5 novembre. (La Sentinella del Canavese)

Non scherza affatto. Anna Maria Gehnyei ha scritto «Il corpo nero» proprio perché le è spesso capitato di vederlo percepito senza sfumature, uguale ad altri, e ora che si parla di una parte di elettorato afrodiscendente che non si riconosce in una candidata come Kamala Harris si dichiara «felice, perché è un passaggio chiave». (La Stampa)