Coronavius, sarà desecretata la documentazione del Comitato tecnico scientifico: domani verrà resa pubblica
E’ stato dunque accolto l’appello che il presidente della Fondazione Einaudi, Giuseppe Benedetto, ha rivolto al presidente del Consiglio Conte di far prevalere informazione e trasparenza rispetto ad elementi di tale rilevanza per la vita dei cittadini italiani.
La Fondazione Luigi Einaudi ha reso noto che gli avvocati Rocco Todero, Andrea Pruiti ed Enzo Palumbo hanno ricevuto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri la documentazione in precedenza secretata del Comitato tecnico scientifico posta a base dei Dpcm. (Meteo Web)
Ne parlano anche altre testate
Si tratta di 5 verbali per oltre 200 pagine di testo firmati dal Comitato istituito con un’ordinanza del capo del dipartimento della Protezione Civile il 3 febbraio scorso. (AGI - Agenzia Italia)
La Fondazione ne aveva chiesto la desecretazione e la messa a disposizione dell’opinione pubblica direttamente al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il quale ha formalizzato la scelta di rendere pubblici i verbali del Comitato tecnico scientifico. (Sputnik Italia)
Si tratta di cinque documenti, per un totale di 200 pagine circa. Molti anche gli allegati tecnico-scientifici a corredo della documentazione. (ComoZero)
Sono stati pubblicati, sul sito della Fondazione Luigi Einaudi, i verbali delle riunioni del Comitato tecnico scientifico posti a base dei Dpcm governativi per l'emergenza Coronavirus in Italia. Il 9 marzo, poi, il premier Giuseppe Conte avrebbe annunciato il lockdown. (Tiscali Notizie)
Pagine pagine firmate dal Comitato istituito con un’ordinanza del capo del dipartimento della Protezione Civile il 3 febbraio scorso. La Fondazione Luigi Einaudi auspica che il Governo compia l’ulteriore passo sulla strada della trasparenza e pubblichi autonomamente tutti gli altri verbali del Comitato Tecnico Scientifico, utilizzati a supporto dei vari DDPCM adottati dal Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte, nel corso della pandemia da Covid-19. (Orizzonte Scuola)
Insomma, il Cts suggerisce il lockdown, con divieto d’ingresso e d’uscita se non per motivi lavorativi e d’emergenza, ma solo per determinate aree. O almeno non lo aveva suggerito, consigliando, invece, una distinzione tra aree, con misure più restrittive solo per le zone rosse. (Il Dubbio)