Sinner fa la storia del tennis: è il 19° tennista a chiudere l’anno da n°1 al mondo

Sinner fa la storia del tennis: è il 19° tennista a chiudere l’anno da n°1 al mondo
Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
StrettoWeb SPORT

Sul talento di Jannik Sinner c’è davvero poco da aggiungere ormai. Eppure, ogni qualvolta il tennista di San Candido aggiunge un nuovo trofeo alla sua bacheca, ritocca un nuovo traguardo, scrive un nuovo capitolo della storia del tennis azzurro, l’emozione colpisce forte come un servizio che sai che sta per arrivare ma al quale non sei comunque pronto. La semifinale contro Machac a Shanghai era tutt’altro che complicata nonostante Alcaraz, rivale dell’azzurro, avesse già provato sulla sua pelle cosa volesse dire sottovalutare l’avversario. (StrettoWeb)

Su altri media

Jannik Sinner, sicuro di chiudere la stagione da numero 1 del mondo dopo il successo contro Tomas Machac in semifinale a Shanghai, riceverà un trattamento da star alle Atp Finals, il grande appuntamento in casa in programma dal 10 al 17 novembre al Pala Alpitour (ora noto anche come Inalpi Arena). (La Gazzetta dello Sport)

Il vincitore di Australian Open e US Open è così diventato il diciannovesimo uomo diverso a concludere l’annata agonistica davanti a tutti, da quando la graduatoria viene stilata dal computer con il sistema oggettivo dei punti (ovvero dal 1973, prima il compito spettava ai giornalisti con criteri personali e soggettivi). (OA Sport)

Sinner, Alcaraz, Nadal e gli altri: ecco i più giovani ad aver chiuso l'anno come n.1

L’Alta Pusteria è la geografia del campione che ha cambiato la storia. Zona di rocce dove nei giorni lontani di tanto e tanto tempo fa c’erano il mare e i coralli. Casa vuol dire Sesto, vuol dire San Candido, il paradiso dell’arrampicata. (SuperTennis)

A 23 anni è arrivata l'annata migliore della carriera per l'azzurro, capace di vincere dappertutto e di portare a casa gli Australian Open e gli Us Open. Jannik Sinner chiuderà la stagione 2024 da numero 1 del mondo, riscrivendo - ancora una volta - la storia del tennis italiano. (La Gazzetta dello Sport)