Harris e Trump tra hacker, spioni e cybersecurity
A distanza di otto anni dalle interferenze russe nelle elezioni presidenziali del 2016, i metodi di alcuni paesi stranieri sono diventati più sofisticati e difficili da rintracciare. Il Dipartimento di Stato sostiene che l’attività di Russia, ma anche di Cina e Iran potrebbero avere conseguenze enormi nella corsa del 2024. Nel 2016 gli hacker russi diffondevano online messaggi divisivi e infiammatori per fomentare l'indignazione, i loro post erano sfacciati e pieni di errori di ortografia e di strane sintassi. (L'HuffPost)
Su altre fonti
Se non guidiamo noi il mondo, chi lo farà?», ha detto Joe Biden ieri a Scranton, la sua città natale nella contea di Lackawanna, in Pennsylvania, dove l’autostrada porta il suo nome eppure batté per appena otto punti Donald Trump nel 2020 (e di appena 1,2 punti nello Stato). (Corriere della Sera)
Agenti di Russia, Iran e Cina sono al lavoro per diffondere disinformazione e fake news sulle elezioni americane. «Quest’anno - secondo il Pentagono - in parte perchè hanno studiato le lezioni del 2020, Russia, Iran e Cina appaiono meglio preparati a sfruttare opportunità simili durante la transizione post-elettorale». (Gazzetta del Sud)
A meno di una settimana dal voto del 5 novembre per l’elezione del nuovo presidente degli Stati Uniti, il Microsoft Threat Analysis Center (MTAC), unità operativa di threat intelligence di Microsoft, ha diffuso il quinto e ultimo rapporto sulle interferenze esterne, rivelando campagne di disinformazione condotte da Russia, Cina e Iran mirate all’elettorato americano. (ISPI)
Washington e i suoi alleati attendono con il fiato sospeso l’esito delle urne in quello che potrebbe essere uno dei giorni più lunghi nella storia recente della democrazia americana. (il Giornale)
“La Russia è la minaccia più attiva”, hanno affermato l’Office of the Director of National Intelligence (ODNI), l’Fbi e la Cybersecurity and Infrastructure Security Agency. – La Russia è “attivamente” coinvolta in operazioni di disinformazione in sette Stati americani considerati in bilico e capaci di determinare l’elezione del prossimo presidente degli Stati Uniti tra Donald Trump e Kamala Harris (Agenzia askanews)
Elettori che sostengono che il dispositivo di voto gli ha cambiato la preferenza tra i candidati. Secondo un'indagine di Voice of America Mandarin e DoubleThink Lab, società di analisi dei… (La Stampa)