Beirut, cosa succede dopo la morte di Nasrallah? Gli scenari per Israele dall'escalation alla vittoria tattica (ma non strategica)

Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
ilmessaggero.it ESTERI

Un «attacco preciso al quartier generale centrale di Hezbollah, che è stato intenzionalmente costruito sotto gli edifici residenziali di Beirut per usarli come scudi umani». Così il portavoce dell’esercito israeliano, il contrammiraglio Daniel Hagari, sugli attacchi di Israele a Beirut in cui è stato ucciso anche il capo di Hezbollah libanese, Hasan Nasrallah. L'esercito israeliano: Hassan Nasrallah ucciso nel raid a Beirut «UN RAFFORZAMENTO DI HEZBOLLAH» Il membro e portavoce di Hamas, Basem Naim, subito dopo l’attacco di Israele, ha detto a Newsweek che la morte di Nasrallah avrebbe potuto portare a un rafforzamento di Hezbollah. (ilmessaggero.it)

Ne parlano anche altri giornali

La sequenza finale è stata rapida, con l’ordine di colpire quando si è dischiusa una finestra d’opportunità, ritenendo che il target fosse presente. Tabula rasa per neutralizzare Hassan Nasrallah, la guida del movimento sciita alleato di Teheran. (Corriere della Sera)

La parabola personale e politica di Hasan Nasrallah, il leader di Hezbollah che l'Idf rivendica aver ucciso nel bombardamento di ieri su Beirut, è stata quasi sin dall'inizio della sua movimentata esistenza segnata dalla necessità di resistere con le armi alla presenza violenta di Israele in Libano e nella regione: tanto da farlo diventare, col passare del tempo, l'unica figura apicale dello sciismo arabo a potersi confrontare alla pari con Ali Khamenei, l'incontrastato leader iraniano. (ilmessaggero.it)