Il femminicida di Solero tenta il suicidio in carcere, Giovanni Salamone salvato dalla penitenziaria

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Giovanni Salamone, 61 anni, in carcere dal 16 ottobre perché accusato dell'omicidio, nella loro casa a Solero, della moglie Patrizia Russo, 53 anni, ha tentato di togliersi la vita nella casa circondariale Cantiello e Gaeta di Alessandria, ma gli agenti della penitenziaria l'hanno bloccato. Come ricostruito dall'Osapp, il detenuto - approfittando dell'assenza del compagno di cella per la doccia - con un cappio rudimentale, ricavato dalle lenzuola, ha tentato di togliersi la vita. (La Repubblica)

La notizia riportata su altri giornali

Secondo una prima ricostruzione, il 61enne avrebbe ucciso la moglie – insegnante di sostegno originaria di Agrigento, che da circa un anno si era trasferita a Solero per lavoro – a coltellate all’alba di mercoledì. (Quotidiano di Sicilia)

Una veglia di preghiera si è svolta nella chiesa di San Michele alla Badiola nel centro storico di Agrigento per la morte della 53enne insegnante di sostegno Patrizia Russo, uccisa dal marito Giovanni Salamone (AgrigentoOggi.it)

Salamone nel tardo pomeriggio di venerdì, 18 ottobre, ha tentato il suicidio all'interno del carcere del Don Soria, ad Alessandria. L’episodio è stato reso noto dal sindacato dell’Osapp, l’Organizzazione sindacale autonoma della polizia penitenziaria. (La Stampa)

Delitto di Solero, Giovanni Salamone ha tentato il suicidio in carcere

AGRIGENTO- Il forte temporale che si è abbattuto nella serata di ieri su Agrigento non ha certamente impedito ad amici, parenti e semplici conoscenti di raccogliersi nel dolore e nella preghiera in memoria di Patrizia Russo, l’insegnante di 53 anni uccisa a coltellate dal marito Giovanni Salamone in un paesino alle porte di Alessandria. (Livesicilia.it)

Il figlio della vittima ha chiesto un sostegno economico durante la veglia di preghiera (la seconda, dopo quella nell’Alessandrino), ieri 18 ottobre, alla chiesa Badiola, nel centro storico della città siciliana. (La Stampa)

È stato salvato grazie all'intervento in extremis di alcuni agenti della Polizia Penitenziaria. Approfittando dell'assenza momentanea del suo compagno di cella, che era stato accompagnato alle docce, l'uomo ha cercato di impiccarsi con un lenzuolo. (Il Piccolo)