"Ho perso la persona più importante, rinnegatemi". La lettera di Turetta ai genitori

È cominciato ieri mattina il processo a carico di Filippo Turetta, il 23enne reo confesso dell'omicidio di Giulia Cecchettin, la studentessa di Vigonovo (Padova) uccisa lo scorso 11 novembre e il cui cadavere venne ritrovato sette giorni dopo nella zona del lago di Barcis, in provincia di Pordenone. Il prossimo 25 ottobre, il ragazzo si sottoporrà all'interrogatorio davanti ai giudici della Corte d'Assise di Venezia, poi seguiranno altre quattro udienze e infine la sentenza, attesa per il 3 dicembre. (il Giornale)

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L’argomento di evitare il clamore mediatico e la spettacolarizzazione, espresso su HuffPost da Vittorio Coletti, francamente non convince. Rischia di essere un grave passo indietro la decisione della Corte di Assise di Venezia di non ammettere la costituzione di parte civile delle associazioni femministe nel processo a Filippo Turetta, imputato per il femminicidio di Giulia Cecchettin. (L'HuffPost)

Lasciando a chi ne ha il compito capire se le due immagini possono stare assieme, Filippo Turetta, allo stato degli atti, è quello sotto processo in Corte d'Assise a Venezia, accusato dai magistrati di aver massacrato con 75 coltellate l'ex fidanzata, Giulia Cecchettin, appena 22enne. (TG Padova)

"Rinnegatemi", scriveva ai genitori dal carcere tedesco di Halle Filippo Turetta, l’assassino reo confesso dell’ex fidanzata 22enne Giulia Cecchettin. Dopo averla uccisa con 75 coltellate, occultò il cadavere e si diede alla fuga per poi essere rintracciato dalla polizia in Germania. (Today.it)

“Rinnegatemi, non c’è perdono”. Lo scrive Filippo Turetta in una lettera inviata ai genitori pochi giorni dopo l’arresto in Germania del 19 novembre scorso, quando il 22enne si trovava nel carcere di Halle. (Casteddu Online)

Parte con il rassicurare i genitori su quello che gli sta accadendo: commenta la gentilezza delle persone che lo hanno arrestato e descrive le procedure che hanno effettuato con lui. Le parole di Filippo, prendendole per sincere, rivelano un ragazzo che pensa a sé con lucidità. (Famiglia Cristiana)

Non avrebbero dovuto fare notizia le parole pronunciate l’altro ieri dal procuratore capo di Venezia Bruno Cherchi a commento dell’inizio del processo a Filippo Turetta per l’omicidio di Giulia Cecchettin. (Tempi.it)