Castellammare - Il sindaco Vicinanza sulle presunte molestie in una scuola media: ''Episodio di enorme gravità''

Arriva la ferma condanna del sindaco di Castellammare di Stabia, Luigi Vicinanza, in merito all’aggressione avvenuta giovedì mattina in un istituto scolastico del quartiere Scanzano. Un gruppo di genitori, circa trenta persone, ha fatto irruzione nella scuola media aggredendo fisicamente e verbalmente una docente di sostegno, accusata di presunte molestie su alcuni alunni. L’episodio, raccontato da Stabia Channel, ha scosso profondamente la comunità scolastica e l’intera città. (StabiaChannel.it)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Nel frattempo fa sapere in una nota il ministero dell’Istruzione e del Merito che “l’Ufficio scolastico regionale (Usr) della Campania ha disposto una ispezione per contribuire ad accertare quanto accaduto. (Cronache della Campania)

NAPOLI – Una docente di sostegno aggredita da una trentina di genitori che hanno fatto irruzione nella scuola. Erano presenti anche i genitori della professoressa: il padre ha provato a difendere la figlia e ha riportato la frattura di un polso; per la docente la diagnosi è stata di trauma cranico, causato dai colpi ricevuti. (lasiciliaweb | Notizie di Sicilia)

Sul posto si trovavano anche i genitori della vittima. Il padre ha provato a difendere la figlia ma ha riportato la frattura di un polso; per la docente la diagnosi è stata di trauma cranico, causato dai colpi ricevuti. (Il Corrierino)

Docente aggredita da 30 genitori a Scanzano: disposta una ispezione; Valditara parla di “imbarbarimento”, Frassinetti di “episodio di tensione”

ROMA – Una vera e propria spedizione punitiva: una docente di sostegno è stata aggredita da 30 persone. È successo, giovedì mattina, in un istituto di Scanzano (Castellammare di Stabia). Getting your Trinity Audio player ready... (Dire)

Il padre ha cercato di difenderla e ha riportato la frattura di un polso. La docente di sostegno invece ha un trauma cranico per i colpi ricevuti. (YouTG.net)

Tutti fatti che potevano essere affrontati – secondo il Ministro – o usando regole più severe nei confronti degli studenti o con misure, anche di natura penale, nei confronti dei genitori (la legge 25 del marzo scorso prevede proprio questo). (Tecnica della Scuola)